«I medici hanno fatto il massimo per mia madre e dimostrato una sensibilità di altri tempi verso di noi. Vogliamo solo arrivare alla verità più piena su come sia morta», a dirlo è il figlio della 75enne di San Benedetto morta all’ospedale di Civitanova il giorno successivo una operazione al rene.
La Procura ha disposto l’autopsia. Una decina i medici indagati. come atto dovuto per consentire loro di partecipare all’esame medico legale con un proprio consulente.
Sulla morte della madre, ilfiglio tiene a sottolineare che «l’operato dei medici va oltre ogni misura in quanto a umanità, professionalità. Da parte loro c’è stata una grande sensibilità e un’umanità d’altri tempi». Ripercorre quanto accaduto tra il 31 gennaio, giorno in cui la madre è arrivata all’ospedale di Civitanova, e il 2 febbraio, quando è morta all’improvviso.
«L’operazione faceva seguito ad un’altra che già era stata eseguita – spiega – l’esito sia della prima che di questa operazione è stato buono. Mia madre infatti martedì, dopo l’intervento, stava bene. Mercoledì anche stava bene, siamo rimasti in contatto telefonico con lei, non essendo possibile accedere ai reparti, fino alle 15,30. Poi alle 17,30 è morta. Ritengo che questo andamento dei fatti richieda attenzione da parte della famiglia, pur ritenendo sin d’ora che l’operato dell’ospedale sia stato corretto. Quindi proprio per questo la ricerca della causa della morte di mia madre si fa ancora più difficile».
Ha presentato una denuncia alla Polizia per chiarire quanto accaduto, e poter partecipare ad una eventuale autopsia con un proprio medico legale. La Procura di Macerata, intanto, ha aperto un fascicolo e ha acquisito le cartelle cliniche della 75enne.
Il magistrato di turno, Enrico Riccioni, ha deciso oggi di disporre l’autopsia che si svolgerà lunedì mattina ed è affidata al medico legale Antonio Tombolini. La procura ha indagato una decina di medici tra chirurghi ed anestesisti. Si tratta di un atto dovuto e non una contestazione di responsabilità, per consentire loro di poter partecipare all’autopsia nominando un proprio consulente. Lo stesso ospedale di Civitanova aveva disposto un accertamento diagnostico per comprendere le cause di una morte tanto improvvisa. Accertamento che era poi rimasto in sospeso per attendere le decisioni della procura.
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