Cardiologia: impiantato il rivoluzionario monitor cardiaco miniaturizzato

ASCOLI - Nel reparto dell'ospedale "Mazzoni" di Ascoli diretto dal dottor Pierfrancesco Grossi, per la prima volta nelle Marche. Serve per la registrazione continua dell'elettrocardiogramma. Tutti i dettagli spiegati dal dottor Procolo Marchese, responsabile della UOS Elettrofisiopatologia di Area Vasta 5
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Lo staff di Cardiologia

 

Il dottor Grossi

Nei giorni scorsi nel reparto di Cardiologia dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli, diretto dal dottor Pierfrancesco Grossi, per la prima volta nelle Marche, è stato impiantato un nuovo rivoluzionario monitor cardiaco miniaturizzato per la registrazione continua dell’elettrocardiogramma che viene utilizzato nei pazienti con sincopi ricorrenti e nella ricerca della fibrillazione atriale negli ictus da causa non definita.

 

«Il loop recorder impiantabile di nuova generazione denominato LINQ II rappresenta un grande passo avanti nel futuro della cura del paziente – spiega il dottor Procolo Marchese, responsabile della UOS Elettrofisiopatologia di Area Vasta 5 – come il precedente che si usa da tempo, è piccolissimo (delle dimensioni di un tappo di una penna) ed iniettabile sotto pelle in pochi minuti senza necessità di ricovero ospedaliero. Il nuovo sistema tuttavia dura di più (fino a 4-5 anni) ed è il primo dispositivo cardiologico impiantabile ad essere programmabile in remoto, riducendo la necessità per i pazienti di recarsi nello studio medico per regolarne le impostazioni.

 

Il dottor Marchese

I dati raccolti dal dispositivo – aggiunge – sono processati con moderni algoritmi che migliorano notevolmente l’accuratezza diagnostica. Altra novità significativa è l’invio dei dati registrati dal dispositivo al centro di riferimento, che avviene tramite un’applicazione dedicata, presente nel telefono del paziente, il quale diventa parte attiva e si sente partecipe del monitoraggio. Essere coinvolti nella gestione del proprio dispositivo cardiaco utilizzando il proprio telefonino, gli permette di sentirsi più sicuro durante la vita quotidiana e lo rende più coinvolto nella gestione della propria patologia e delle proprie cure. In questo particolare periodo storico pandemico è stato deciso di accelerare il progetto di telemedicina per controllare i pazienti senza farli muovere dalla propria abitazione. Il Centro Sincope, negli ultimi 18 mesi, grazie al monitoraggio remoto ECG, ha intercettato oltre 100 eventi che hanno concesso di prevenire nel 60% dei casi l’ictus cardioembolico potenziale e nel 40% una seria problematica aritmologica, tra cui la potenziale morte cardiaca improvvisa.

 

Al momento – conclude il dottor Marchese – sono controllati quasi 1000 pazienti portatori dispositivi impiantabili (loop-recorder, pacemaker, defibrillatori) in monitoraggio remoto e si prevede di incrementare significativamente tale quota ed il relativo assetto organizzativo e tecnologico».

 

 


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