Massimo Esposito e Maurizio Pelosi
di Maria Nerina Galiè
Mancano troppi infermieri, la Dialisi rischia di doversi fermare. Per questo il direttore di Area Vasta 5, Massimo Esposito, ha firmato, attraverso una determina, un avviso per reperire professionisti esterni.
«Il problema era noto da tempo – commenta Maurizio Pelosi, segretario territoriale del Nursind di Ascoli, ma anche infermiere del servizio dialisi dell’Area Vasta 5 – e questo provvedimento non servirà a nulla».
Ma andiamo con ordine.
«Il Dirigente delle Professioni Infermieristica e Ostetrica di questa Area Vasta – si legge nel provvedimento di Esposito – rappresenta una gravissima carenza di personale infermieristico presso l’Uoc Nefrologia e Dialisi chiedendo, al fine di evitare l’interruzione di un pubblico servizio, l’attivazione urgente di procedure volte a reperire personale esperto in tecniche dialitiche».
Si è arrivati a questo perché «risultano assenti a lungo termine 8 unità e, da una verifica interna, non risultano dipendenti in possesso di competenze dialitiche», continua la determina nella quale viene anche specificato che «le competenze dialitiche si acquisiscono dopo almeno sei mesi di addestramento e formazione».
Pertanto, «nell’intento di dare una possibile soluzione alle criticità sopra illustrate, il Direttore di Area Vasta
ha incaricato la Uoc Supporto Area Politiche del Personale di trasmettere all’Asur e alle Aree Vaste apposita comunicazione, in adempimento alle vigenti disposizioni, al fine di verificare la disponibilità dei propri dipendenti ad effettuare le suddette attività e, contestualmente, nel caso in cui dette manifestazioni disponibilità non pervengano, di emettere un apposito avviso di selezione mediante conferimento di incarichi di prestazione d’opera professionale. Gli incarichi, eventualmente conferiti all’esito della procedura selettiva in oggetto, prevedranno un impegno complessivo pari a 144 ore mensili per la durata massima di 12 mesi, fatte salve le cause di cessazione anticipata che saranno dettagliatamente declinate nel bando di avviso e nei contratti stessi».
Il problema non può non richiamare la questione dei certificati di malattia, inoltrati quasi in contemporanea, proprio a ridosso dell’entrata in vigore dell’obbligo di esibire il green pass al lavoro, e che ha fatto sorgere qualche dubbio all’allora direttore di Area Vasta 5 Cesare Milani (leggi qui).
A questo, Pelosi aveva prontamente rimarcato, a nome del sindacato che rappresenta: «Il Nursind, già prima dell’inizio delle ferie estive 2021, per più volte, aveva già segnalato alla direzione infermieristica dell’Area Vasta 5, con estrema preoccupazione, la precarietà del numero degli infermieri rimasti attivi nel servizio Emodialisi, non sufficienti già mesi fa, a poter garantire il normale svolgimento delle attività assistenziali legate alle sedute dialitiche. Tutto ciò, in previsione dell’adeguamento dell’organico, poiché, per la formazione di un infermiere che gestisce le sedute emodialitiche, occorrono dai 5 ai 6 mesi di affiancamento lavorativo», ricorda Pelosi (leggi qui).
Le assenze lavorative specificate dal Nursind nella stessa nota di ottobre erano riferite a «2 infermieri prossimi alla pensione, sospesi per non essere vaccinati, 1 assenza per maternità, 2 aspettative lunghe per fruizione benefici legge 104, 2 assenze per infortuni sul lavoro e 3 assenze per malattie lunghe, per un totale di 10 infermieri assenti sui 27 previsti nel turno di servizio».
Nella determina di Esposito di parla di 8 infermieri assenti per malattie lunghe, ma non si esclude che le sospensioni per il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale – 30 tutti insieme in un solo provvedimento – possano aver riguardato anche altro personale del servizio Dialisi.
«Una situazione al limite – conclude Pelosi – con personale in servizio che ogni giorno deve organizzare il lavoro, in base al personale infermieristico», continua Pelosi, il quale sottolinea: «Il servizio Dialisi non si può assolutamente fermare».
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