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Asili nido, si spera nel Pnrr: «Il Comune ha spazio solo per il 14% delle richieste»

SAN BENEDETTO - A margine della Commissione “Sanità, Welfare, Servizi alla persona”, si è discusso dell’ipotesi di ampliare l’orario del servizio a favore dei genitori che lavorano anche il pomeriggio. L’assessore Sanguigni: «Dovremmo arrivare al 33% di bambini nelle nostre strutture, ma servono nuovi fondi per una nuova struttura»
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Si spera che San Benedetto possa dotarsi di un nuovo asilo nido comunale, magari attingendo ai fondi previsti dal Pnrr. Durante la Commissione “Sanità, Welfare, Servizi alla persona”, che si è svolta quest’oggi in modalità remota e ha discusso del “Regolamento dei Servizi Educativi per l’infanzia”, è emersa, dalle parole della presidente Aurora Bottiglieri, l’esigenza di «offrire ai genitori anche la possibilità di usufruire nel nido nel pomeriggio: anche perché molte coppie lavorano entrambe e inoltre dobbiamo cercare di aiutare quelle mamme le quali sono costrette a non lavorare o ad accontentarsi del part-time».

 

L’assessore Bottiglieri

Se la stagione scolastica 2021-22 ovviamente è ormai definita, spiega Bottiglieri, «dobbiamo pensare anche al futuro e a quali potrebbero essere le richieste e le esigenze delle famiglie, anche perché altrimenti molte sono costrette a rivolgersi alle strutture private».

 

Puntualizzazione confermata dalla consigliera di maggioranza Luciana Barlocci alla quale l’assessore ai Servizi Sociali Andrea Sanguigni ha risposto affermando che «San Benedetto ha una percentuale di bambini negli asili nido comunali molto bassa, pari al 14%, quando le disposizioni di legge chiedono che questa percentuale sia almeno del 33%».

 

L’assessore Sanguigni

Non tutto il male viene per nuocere, si dice. Lo stesso Sanguigni ha aggiunto: «Sembra che i fondi Pnrr per nuovi asili nido andranno a premiare proprio quelle città che hanno difficoltà in questo contesto, come San Benedetto».

 

Per ampliare gli orari dei nidi, ad ogni modo, sempre che si realizzi una nuova struttura, sarà necessario realizzare un censimento dei bisogni quantitativi delle famiglie, attraverso in questionario. A seconda delle risposte il nuovo Regolamento rimanda alla giunta comunale di rimodulare l’offerta sulla base delle necessità.


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