L’ingresso dell’emodialisi del “Mazzoni” di Ascoli
di Maria Nerina Galiè
Quattro infermieri hanno risposto al bando dell’Area Vasta 5, per reperire personale specializzato per la Dialisi.
La misura era stata attivata «al fine di evitare l’interruzione di un pubblico servizio», per mancanza di tali figure professionali: «risultano assenti a lungo termine 8 unità e, da una verifica interna, non risultano dipendenti in possesso di competenze dialitiche», si leggeva nelle motivazioni alla base della determina di Massimo Esposito, direttore della Sanità picena (leggi qui).
Gli incarichi – è tutto nero su bianco nell’ultima determina di Esposito – decorreranno dalla data di sottoscrizione del contratto individuale di lavoro, per la durata di 12 mesi, con un impegno pari a 144 ore mensili, a fronte di un compenso lordo pari a 34.000 euro annui per ciascun incarico.
I suddetti incaricati dovranno svolgere la propria attività professionale sotto la responsabilità e supervisione del
dirigente delle professioni sanitarie e/o del coordinatore del servizio Dialisi.
I quattro che si sono fatti avanti non sono sufficienti per colmare i vuoti, ma daranno respiro ai colleghi del servizio che per nessuna ragione può essere interrotto sia nel presidio di Ascoli che in quello di San Benedetto.
Maurizio Pelosi
«E’ sempre meglio di niente, ma confermo quanto ho riferito allo stesso direttore Esposito pochi giorni fa: non credo che sia questa la soluzione più giusta». A dirlo è Maurizio Pelosi, segretario territoriale del Nursind di Ascoli, ma anche infermiere del servizio Dialisi dell’Area Vasta 5, che da tempo aveva messo in allerta i vertici dell’Area Vasta 5.
«Nulla da dire nei confronti dei colleghi che arriveranno – continua Pelosi – e che di certo saranno preparati. E’ la prima volta che ci troviamo di fronte a scelta, che tuttavia non mi trova d’accordo. Tengo a ribadire che il problema non è sorto dall’oggi al domani. Si conosceva da mesi e ci sarebbe stato tutto il tempo di formare professionisti interni agli ospedali».
«Le competenze dialitiche – lo specifica proprio l’Area Vasta 5 – si acquisiscono dopo almeno sei mesi di addestramento e formazione».
Secondo l’esponente del sindacato delle professioni infermieristiche, l’Area Vasta 5 «dispone di strumenti contrattuali in ragione dei quali poteva fare un avviso interno di “mobilità d’urgenza”, reperire il personale e affiancarlo, in tempi ancora relativamente tranquilli, a chi era ancora in servizio ma che sapeva si sarebbe allontanato per vari motivi».
Pelosi sottolinea infine che la Dialisi non sarà l’unico reparto che, da qui a poco, si troverà con carenza di personale infermieristico specializzato: «Penso all’Emodinamica e al Blocco Operatorio. Ci sono colleghi prossimi alla pensione e che non potranno essere sostituiti “a caso”. In queste specialità sono necessarie un’adeguata formazione, fatta di mesi e mesi di affiancamento ed esperienza».
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