Emilio Wostowiec (foto dal profilo Facebook Ultras 1898)
di Andrea Ferretti
Se ne è andato a 64 anni Emilio Wostowiec, ascolano, da tutti conosciuto con il nomignolo di “Lu Sgà”. Era ricoverato all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli dove le sue condizioni si sono purtroppo irrimediabilmente aggravate, fino al decesso avvenuto questa mattina mercoledì 9 marzo
“La Sud piange un altro dei suoi capisaldi. Ci stringiamo con rispetto al dolore della famiglia e dei suoi cari. Ultras, Quintanaro, Ascolano vero! Ciao Emilio! Ciao Sgà! Ora lassù fate casino…” il messaggio postato sui social dagli Ultras 1898.
Al quale si aggiunge quello del club Veterani 1974: “Il club Veterani 74 piange la perdita di un tifoso storico quale era Emilio Sgà Wostowiec. Già socio del nostro club, ci era sempre vicino attraverso i nostri soci Giorgia Fanini e Fabio Bostik Wostowiec, cui noi tutti Veterani e credo non solo, siamo vicini in questo momento triste. Se ne va materialmente una brava persona, non il ricordo della sua passione battagliera per l’Ascoli che sarà da guida per tutti noi. Ciao Sgà”.
Emilio, cresciuto nel quartiere di Borgo Solestà, era stato un antesignano degli ultras al tempo dei primi club organizzati di tifosi dell’Ascoli che stavano vivendo i fasti della prima promozione in B del 1972 e poi subito quella in A del 1974. Fu proprio quello l’anno in cui si formò lo storico “Settembre Bianconero”. Ma Emilio non faceva distinzioni di gruppi, per lui contava solo l’Ascoli. Eccolo allora, in tempi molto più recenti, con i “Veterani 74” e, andando a ritroso di qualche decennio, anche con gli amici del mitico “Club Rambo” insieme alla famiglia Amatucci.
Aveva seguito l’Ascoli anche in trasferta per tanti anni quando ancora le partite potevi vederle solo dal vivo. Ma non solo calcio, perchè “Lu Sgà” era stato anche un fervido quintanaro nel Sestiere della Piazzarola dove ha sfilato per numerosi anni e dove si è sempre messo a disposizione impegnandosi per tutte le attività del Sestiere. Difficile dimenticare quando lui e il suo inseparabile amico Andrea Martelli (storico quintanaro biancorosso), una sorta di fratello maggiore, avevano ridato vita alla sede di Sestiere che negli anni ’80 trovò alloggio a Sant’Angelo Magno, in un’ala del vecchio ospedale “Mazzoni”. Un chiostro e un giardino prima abbandonati e poi ammirati da tutti, perfino da turisti di passaggio in quella antica caratteristica zona di Ascoli.
Emilio lascia la moglie Giorgia e il figlio Fabio “Bostik”.
Alla casa funeraria Damiani, al Battente, è stata allestita la camera ardente. Il funerale venerdì alle ore 10 nella chiesa del Cuore Immacolato in via 3 Ottobre.
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