Il chiostro di Sant’Agostino
di Gabriele Vecchioni
Domani, sabato 12 marzo, avrà luogo un’interessante iniziativa ad Ascoli: l’Amministrazione comunale intitolerà il chiostro del polo culturale Sant’Agostino alla poetessa ascolana Lea Ferranti. Il ricordo dell’autrice sarà perpetuato nella dedicazione di un luogo altamente rappresentativo della cultura della città: la scelta del luogo è dovuta al fatto che nell’edificio dell’ex-convento, poi diventato Biblioteca Comunale e Polo culturale, era ubicato il Liceo Classico cittadino, frequentato dalla poetessa. All’iniziativa hanno collaborato attivamente l’Uplea, l’Università del Tempo Libero e della Libera Età e la sezione ascolana dell’Auser.
Una breve biografia per conoscere meglio la figura del personaggio. Lea nasce a Roma nel 1919, in una famiglia di artisti: il padre, lo scultore Arcadio Ferranti, era ascolano; la madre, la fiorentina Adelaide Ridi, era una pianista, come la sorella Elena; il fratello Ettore si dedica, invece, alla pittura.
Dal 1929 la famiglia si trasferisce ad Ascoli, dove la futura poetessa frequenta il Liceo Classico cittadino. Nel 1950 inizia a pubblicare le sue opere e già nel 1955 e nel 1956 ottiene i primi riconoscimenti (il Premio Pisa e il titolo di “poetessa del mare”, a Napoli). Con gli anni aumentano i riconoscimenti, tra i quali spicca l’apprezzamento di Eugenio Montale (1971) e il David d’oro per meriti letterari (Firenze, 1982).
Il volume che raccoglie le poesie di Lea Ferranti
Lea Ferranti inizia a pubblicare le sue prime raccolte di poesie dal 1969 con piccole case editrici e, successivamente, diventa corrispondente di riviste letterarie (Rinascita Artistica, Il Letterato, L’Eco del Parnaso) e scrive articoli per le redazioni locali de “Il Messaggero” e “Il Resto del Carlino”.
La sua vita privata è indissolubilmente legata alla poesia. Non si sposò mai e, dopo la morte dei familiari, ebbe l’unico conforto della poesia, curando la pubblicazione di numerose raccolte, prodotte dalla sua vena inesausta.
Recentemente, Manuela Carloni, in un interessante articolo sul numero di Auser Informa dedicato all’8 marzo, ha ricordato la sua fitta corrispondenza con personaggi di spicco della cultura italiana («critici, poeti ed artisti italiani, tra i quali: Salvatore Fiume, Giorgio Barberi Squarotti, Gesualdo Bufalino, Paolo Ruffilli, Luciano Benedetti Roncalli, Maria Grazia Lenisa, Aldo Capasso»). Ancora la Carloni ricorda che la città picena manifestò considerazione per la “sua” poetessa, tanto che «nel 1985 entrò a far parte del gruppo artistico immanentista fondato ad Ascoli da Diego Pierpaoli e nel 1990 il Lioness Club le conferì il premio “Creatività ascolana” per mano di Maria Luisa Spaziani».
Lea Ferranti è morta nel 2003. L’anno successivo è stata pubblicata la raccolta delle sue poesie (“La luna sul balcone. Poesie dal 1973 al 2001”, Bastogi Ed.), curata da Luciano Roncalli con l’Introduzione di Maria Grazia Lenisa e la Prefazione di Antonio D’Isidoro. Nel volume, la biografia e la cronologia delle opere fu curata da Maria Pia Beani.
Tornando alla manifestazione di sabato, alla cerimonia, programmata in maniera da poter permettere la significativa partecipazione di classi scolastiche, parteciperanno, oltre al sindaco Marco Fioravanti e all’assessore alla Cultura Donatella Ferretti, anche Franco Laganà presidente Uplea e Auser, e Maria Pia Beani past president dell’Uplea. Nel corso dell’evento, ci saranno letture da opere della poetessa, curate dal regista Giovanni Nardoni della Compagnia Arcoscenico e dal Liceo Classico “Stabili-Trebbiani” di Ascoli Piceno.
Nel corso della manifestazione sarà distribuito un piccolo volume, curato dall’Uplea e con una selezione di poesie e opere della Ferranti dedicate alla città.
Per partecipare è necessario il pieno rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie previste dalle normative in vigore (green pass, mascherina, distanziamento sociale).
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