Meteorite: «Frammenti anche a Cupra Marittima, ecco come potrebbero presentarsi»

CONTINUANO gli studi sul fenomeno che ha interessato anche le Marche il 5 marzo scorso. La meteora è stata registrata da nove camere della rete Prisma, situate nel Nord e Centro Italia, il che ha permesso agli esperti della rete di elaborare le prime stime della traiettoria
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Meteorite: «I frammenti di maggiori dimensioni risultano essere caduti in mare, mentre altri più piccoli potrebbero essere caduti nella zona costiera vicino a Cupra Marittima».  Lo sostengono gli esperti della rete Prisma (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza delle Meteore), coordinata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), dall’analisi dei dati della luminosissima meteora: alle 19.55 del 5 marzo, una brillante meteora (bolide) ha illuminato i cieli italiani ed è stata osservata da migliaia di persone.

Nonostante il cielo fosse parzialmente nuvoloso, la meteora è stata registrata da nove camere della rete Prisma, situate nel Nord e Centro Italia, il che ha permesso agli esperti della rete di elaborare le prime stime del fenomeno, che riportiamo sinteticamente di seguito.
I primi dati: il meteoroide originale aveva una massa compresa tra i 10 e i 30 chili è entrato in atmosfera
con una bassa angolazione (15 gradi rispetto all’orizzonte), a circa 15 chilometri al secondo.

Il bolide ha raggiunto una magnitudine assoluta di circa -10 e in pratica ha illuminato il cielo per circa 10 secondi, brillando quasi quanto la luna piena. Si stima una massa residua,  sopravvissuta quindi al passaggio in atmosfera, di circa 1 chilo.
Il percorso del bolide si è sviluppato poco a nord di Perugia, per spegnersi nella zona del Parco dei Monti Sibillini. Lungo la linea sono segnalate le quote del bolide (in chilometri) ed i tempi dall’inizio della rilevazione della scia luminosa.

Gli esperti dell’Inaf hanno calcolato la traiettoria del meteoroide anche dopo che è terminata l’emissione di luce, e tenendo conto della direzione e della velocità dei venti in quota.

 

I frammenti di maggiori dimensioni risultano essere caduti in mare, mentre altri più piccoli potrebbero essere caduti nella zona costiera vicino a Cupra Marittima. Inoltre, visto che ci sono state diverse deflagrazioni, è possibile trovare frammenti del bolide anche lungo la traiettoria nord di Perugia – Parco dei Monti Sibillini (seppur spostati più a sud a causa dei venti presenti in quota).

 

Oltre alle osservazioni effettuate dalle camere Prisma, numerosissime le segnalazioni, complice anche l’orario e la giornata di sabato, giunte da testimoni occasionali tramite l’apposito form “Segnala un bolide” sul sito web di Prisma.

Addirittura, anche gli spettatori della partita Roma-Atalanta hanno potuto assistere al transito del bolide nonostante l’intensa illuminazione dello stadio Olimpico.

 

«Nel caso in cui, nelle prossime ore, venga confermata una possibile caduta di qualche frammento sul territorio italiano, è importante che eventuali reperti dubbi vengano esaminati da un esperto, capace di riconoscere se la roccia sospetta può provenire dal cielo oppure se si può già escludere da un esame preliminare, anche attraverso un’immagine fotografica, la sua origine meteorica.
Specifichiamo – continuano gli studiosi di Prisma – che non esiste nessun pericolo per la salute o altro derivante dal ritrovamento da una presunta meteorite, che in sostanza è un pezzo di roccia inerte. In caso di potenziali ritrovamenti si prega inviare immagini e segnalazioni al Project Office del progetto Prisma all’indirizzo:
prisma_po@inaf.it o ai riferimenti indicati in calce.
L’eventuale meteorite potrebbe presentarsi come una roccia ricoperta da una patina molto scura dai bordi smussati.
Se pensate di aver trovato un frammento di questo meteorite contattate per posta elettronica gabriele.giuli@unicam.it dell’Università di Camerino, incaricato di coordinare le ricerche».


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