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Ciclismo in lutto per la scomparsa di Pietro Roscioli

GROTTAMMARE - E' deceduto all'ospedale di Ascoli. Personaggio unico, molto conosciuto e stimato. Era il padre di Fabio, ex professionista delle due ruote. Ex corridore anche lui. Aveva 89 anni
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Pietro Roscioli

Si è svolto nella chiesa di San Pio V, a Grottammare, la sua città, il funerale del mitico Pietro Roscioli, deceduto all’ospedale di Ascoli. Pietro Roscioli, papà dell’ex ciclista professionista Fabio che tutti ricorderanno per la fuga record e l’assolo di 180 km fino all’arrivo a Marsiglia in una tappa del Tour de France 1993.

Aveva 89enne, era stato un valido corridore anche lui, negli anni Cinquanta, nei dilettanti. Una passione viscerale quella del ciclismo, che ha poi trasmesso al figlio Fabio, che ha mai abbandonato partecipando a centinaia di corse nelle categorie amatoriali. Dalla sua bici non riusciva proprio a separarsi. Fino all’ultimo, fino a che le forze non gliel’hanno consentito.

In questi giorni sono davvero i messaggi e gli attestati di cordoglio e di stima postati sui social. Come quello del comitato provinciale di Ascoli della Federazione Ciclismo presieduto da Marco Lelli: “Ti vogliamo ricordare con l’immancabile grinta che mettevi quando andavi in bicicletta. Come quando mettevi la tua esperienza al servizio del nostro Comitato, parlando di ciclismo ai bambini delle scuole”.

 

C’è anche chi lo ricorda nel suo garage intento a sistemare l’amata bici, apprezzandone la sua educazione e garbo da sportivo di altri tempi. Qualcun altro esprime un commovente pensiero: “Ci sono alcuni che portano una luce così grande nel mondo che anche dopo che se ne sono andati la luce rimane. E tu sarai così per me e la mia famiglia. Corri Pietro, corri nei cieli come hai fatto in terra.

 

L’arrivo solitario di Fabio Roscioli nella tappa di Marsiglia del Tour ’93: papà Pietro ne fu molto orgoglioso

Laceranti ed emozionanti le parole di suo figlio Fabio il quale sul proprio profilo Facebook, qualche giormo prima che Pietro ci lasciasse, aveva scritto: “Forza papá, un altro ostacolo da superare, a 85 anni le fratture, a 87 anni il pacemaker al cuore, a 89 cioè adesso, 2 giorni steso a terra senza mangiare nè bere, disidratato e con un maledetto covid. Shock iniziale, perdita del controllo con caduta, shock attuale alle vie respiratorie, ai reni, al sangue. E, come dicevi a me da giovane ciclista: “non mollare”, “se fai fatica gli altri ne faranno di piú”. Ma questa volta sará molto piú dura da superare”.

 

L’abbraccio al figlio Fabio

Dopo qualche giorno: “Ciao Pà … pedala forte anche lassù. Mi insegnasti a non demordere, a stare bene a ruota per non cadere, l’efficacia dell’agilità e a non aprire le ginocchia, ti arrabbiavi ed io apprendevo.

 

Anche da “Cronache Picene” condoglianze alla moglie Carla, ai figli Orietta e Fabio, ai nipoti Alessia, Elisa, Michela, Fabrizio e Fabio, ai fratelli Silvana e Luigi.

 

 


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