di Luca Capponi
Dal locale più piccolo del Piceno, il mitico Brevevita di Centobuchi, alla piazza più grande, la più storica e amata. Dal 2009 al 2022. Dario Brunori di gavetta ne ha fatta, questo è sicuro. Affermandosi come uno dei cantautori più amati e ispirati della sua generazione. Quella cresciuta negli anni ’80, tra Pertini e Berzot, il mito di Kurt Cobain e un cammino di Santiago da fare…in taxi.
Dario Brunori
Dunque, l’ufficialità è arrivata direttamente dal sindaco Fioravanti e dalle pagine social dell’artista calabrese: concerto in Piazza del Popolo il prossimo 13 agosto nell’ambito dell’Ascoli Summer Festival, rassegna che ha già in calendario l’evento con Ariete il giorno prima, 12 agosto. A breve l’annuncio in merito all’ospite che aprirà la tre giorni nel salotto buono.
Per quanto riguarda Brunori, si tratta di una prima volta tra le cento torri. Eppure in tredici anni di carriera, tanti ne sono passati dall’uscita del primo album “Vol. 1“, il Nostro è transitato da queste parti più di una volta, dando vita sempre a live partecipati e sentiti. Dalla tappa di RisorgiMarche a Foce di Montemonaco ai set in Riviera.
Ci piace però ricordare proprio quel novembre del 2009, negli spazi del locale del lungimirante Natalino Capriotti, in cui il semisconosciuto Brunori Sas diede vita a una performance per pochi intimi, coinvolgente, dove tutte le basi per un futuro roseo erano lì, davanti agli occhi e alle orecchie di chi già conosceva a memoria quello che sarebbe divenuto uno dei suoi pezzi più noti, il nostalgico “Guardia ’82“.
Il suo ultimo disco in studio (il quinto), invece, si intitola “Cip!” ed è uscito nel 2020 divenendo presto disco d’oro. Mentre lo scorso gennaio, a due anni esatti di distanza, è arrivato l’ep “Cheap!”, raccolta di cinque canzoni “home made”, scritte e registrate in una settimana.
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