Ucraina, un appello al premier Draghi: «Proposta di pace dell’Unione Europea»

A SCRIVERGLI alcuni cittadini di Ascoli e di Folignano. «Per quanto possibile completa, precisa, rispettosa delle contrapposte motivazioni e posizioni sul terreno e comunque trasparente». Ecco il testo della lettera
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Un appello inviato questa mattina, martedì 12 aprile, al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, per una proposta di pace dell’Unione Europea.

«Per quanto possibile completa, precisa, rispettosa delle contrapposte motivazioni e posizioni sul terreno e comunque trasparente» dicono i firmatari Francesco Saladini e Bruna Volponi di Folignano; Stefano Odoardi, Emidio Nardini, Alberto Cellini e Salvatore Saladini di Ascoli, Marco Saladini residente a Roma.

Il premier Draghi

Ecco il testo completo della mail indirizzata al premier, con le proposte in 15 punti.

“L’Europa è intervenuta nella vicenda dall’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa con rilevanti aiuti umanitari e militari alla parte ucraina e con pesanti sanzioni alla parte russa ma non con una precisa azione sul piano diplomatico, sul quale sono peraltro falliti tutti i tentativi di mediazione operati sin qui da Paesi e Autorità terzi.

Sono evidenti d’altra parte i danni enormi e irreparabili che ogni nuovo giorno di guerra, di sanzioni e  di risposte ad esse  porta alle popolazioni e ai territori dell’Ucraina, alla stabilità geopolitica mondiale e alla situazione economica, politica, sociale, alimentare e sanitaria in particolare dei Paesi meno avanzati, mentre è sempre più vicino e pressante il rischio di allargamento e aggravamento del conflitto in disastrosi tempi lunghi o sino alle estreme conseguenze della distruzione atomica.

Senza pregiudizio delle posizioni di ciascuno in ordine all’invio già in corso di armi allìUcraina, osservo-osserviamo che l’Unone Europea dovrebbe con urgenza avanzare alle Parti in conflitto una proposta di pace che attui un ragionevole e giustificabile contemperamento delle rispettive motivazioni e posizioni sul terreno.

Chiediamo dunque al Governo italiano di proporre rapidamente ai competenti organi dell’Unione Europea di avanzare ai governi della Federazione Russa e dell’Ucraina una proposta di pace che, garantita dalla stessa Unione e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite,  contempli come fondamentali i punti seguenti, a nostro avviso rispettosi nel loro complesso di quel necessario  contemperamento e della  fondamentale funzione conciliativa della stessa Organizzazione delle Nazioni Unite.

1. Riaffermazione della fratellanza tra il popolo russo e il popolo ucraino quanto a storia, cultura, legami personali, sociali, economici.

2. Riaffermazione da parte della Federazione Russa della sovranità statuale dell’Ucraina sul proprio territorio quale esistente e internazionalmente riconosciuto prima del 24 febbraio 2022, salvo quanto ai punti successivi, e del suo diritto a candidarsi all’ingresso nell’Unione Europea.

3. Impegno da parte dell’Ucraina a non partecipare ad alleanze militari anche solo difensive con altri Stati, a non munire le proprie Forze armate di armamenti nucleari e a non  ospitare sul proprio territorio basi o contingenti militari o armamenti di qualsiasi genere di altri Stati.

4. Immediato e totale cessate il fuoco tra le truppe russe, quelle ucraine e tutte le milizie comunque schierate sul territorio dello Stato ucraino  quale esistente prima della separazione delle autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk.

5. Rientro immediato in Russia di tutti i soldati e i mezzi militari russi al momento presenti nei territori dello Stato ucraino e delle Repubbliche di Donetsk e Luhansk.

6. Riconoscimento da parte dell’Ucraina delle Repubbliche autonome di Donetsk e Luhansk nei limiti territoriali considerati al momento dell’autoproclamazione.

7. Rientro immediato in Ucraina  di tutti i soldati e i mezzi militari ucraini, nonché e anche in futuro dei civili ucraini a ciò intenzionati, al momento presenti sul territorio delle dette Repubbliche.

8. Demilitarizzazione totale delle Repubbliche di Donetsk e Luhansk sotto egida e controllo Onu, impegno delle parti a garantirne la totale autonomia e neutralità sino a referendum da tenere entro un anno, pure sotto egida e controllo Onu, per la riunione di ciascuna di esse alla Federazione Russa o all’Ucraina.

9. Riconoscimento da parte dell’Ucraina dell’appartenenza alla Federazione Russa della penisola di Crima come annessa nel 2014.

10. Restituzione da ciascuna parte all’altra dei prigionieri e dei civili altrui a ciò consenzienti nonché dei corpi dei rispettivi caduti.

11. Affidamento con contestuale separato accordo alla Croce Rossa Internazionale degli adempimnti necessari  all’assistenza  e al rientro nei luoghi di origine dei cittadini e degli altri residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022 e ovunque profughi.

12. Affidamento a una Commissione ONU delle indagini e della relazione di fatto su eventuali denunce di crimini di guerra  commessi da appartenenti alle Forze armate o ai reparti paramilitari delle due parti durante il conflitto.

13. Affidamento a una Commissione ONU, salva ogni successiva pacifica richiesta o azione di ciascuna delle Parti, dell’accertamento dei danni economici alle persone e alle proprietà e infrastrutture private e pubbliche dell’Ucraina in conseguenza dell’intervento militare della Federazione Russa sul suo territorio a partire  dal 24 febbraio 2022.

14. Impegno dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e della Federazione Russa a favorire anche con programmi di aiuti coordinati la ricostruzione efficace, rapida e trasparente della libera capacità produttiva e commerciale dell’Ucraina.

15. Impegno di tutte le parti, e in particolare dell’Unione Europea anche con azioni di sollecito verso gli Stati membri a provvedere nello stesso senso, a ritirare progressivamente, e in parallelo alla concreta attuazione dei punti precedenti, le misure e contromisure sanzionatorie di ogni natura adottate nei reciproci confronti statuali o a livello personale a far tempo e in riferimento all’intervento militare della Federazione Russa in Ucraina del 24 febbraio 2022, sino alla loro totale cancellazione”.
   


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