Miasmi no stop: il comitato “Aria Pulita” scrive al presidente della Provincia

ASCOLI - I residenti di Castel di ama e della frazione ascolana di Villa Sant'Antonio si sono rivolti a Sergio Loggi: «Le sottoponiamo le difficili condizioni in cui siamo costretti a vivere anche se non ci facciamo illusioni in un suo riscontro»
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Una delle manifestazioni contro i miasmi a Castel di Lama

 

I cittadini del comitato “Aria Pulita”, ovvero i residenti del Comune di Castel di Lama e della frazione Villa Sant’Antonio di Ascoli, continuano la battaglia e stavolta non hanno interessato i sindaci Mauro Bochicchio (Castel di Lama) e Marco Fioravanti (Ascoli) ma hanno scritto una lettera a Sergio Loggi, presidente della Provincia Sergio Loggi. Eccola.

 

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«La contattiamo per sottoporle le difficili condizioni in cui sono costretti a vivere i residenti di questa parte della provincia, Villa Sant’Antonio e Castel di Lama, dove pesano diversi problemi molto gravi. Non ci facciamo grandi illusioni in un suo riscontro, abituati come siamo alla totale indifferenza delle Amministrazioni che sembrano subire come una fastidiosa seccatura gli appelli che vengono da parte delle persone, dimenticando forse che sono proprio quelle persone la ragione per cui occupano i loro scranni. Ma noi, mossi dalla nostra inossidabile fiducia nelle istituzioni e nello Stato, nonostante tutto ci rivolgiamo a lei per illustrarle le nostre annose problematiche.

 

Lei ha ripetutamente dichiarato che ci sarà una revisione, nel senso di un ridimensionamento, del piano d’ambito approvato. Naturalmente rimaniamo in attesa di vedere se le sue parole si tradurranno in qualcosa di concreto, in che cosa, e se terrete conto dei residenti di tutta la provincia oppure se deciderete di sacrificarne una parte, classificandoli di serie A e serie B, dove gli abitanti di Castel di Lama di solito sono di serie B. Va detto che i previsti impianti sovradimensionati, oltre che a incidere sulla vita di chi ha la sventura di vivere in zona, non risultano di alcuna utilità per i cittadini dell’intera provincia che non ne hanno alcun bisogno perché non producono la quantità di rifiuti necessaria a farli funzionare, mentre nel contempo viene eluso il vero scopo del piano e cioè la programmazione a lungo termine per affrontare e risolvere il problema dei rifiuti.

 

I megaimpianti sono invece molto interessanti per le società di gestione e i loro soci, che ne ricaveranno di certo alti profitti. Lei, in qualità di sindaco, ha potuto verificare che cosa significhi vivere accanto a un’azienda che tratta rifiuti, nel suo caso la Stam, ha ascoltato e accolto le vive proteste dei suoi amministrati e si è battuto con forza per difenderne il diritto a vivere dignitosamente. Ecco le chiediamo di considerare che anche chi risiede fuori dal comune di Monteprandone ha gli stessi diritti. Tra l’altro proprio la Stam, azienda di compostaggio, ha ricevuto l’incarico di gestire il depuratore di Campolungo che sta a 6-700 metri dall’abitato e che è un altro annoso e gravissimo problema per noi.

 

Sergio Loggi

Siamo costretti da anni a vivere in condizioni impossibili da descrivere, subendo gli effetti della pessima gestione del depuratore. La situazione in questi giorni è su tutti i giornali per il contenzioso tra proprietà, Aato e gestore, ma intanto noi abbiamo avuto giornate tremende con odori pestilenziali già di prima mattina e pensiamo con terrore all’estate. Anche su questo le chiediamo di fare in materia di ambiente e rifiuti semplicemente quello che compete al suo ruolo istituzionale e all’ente che presiede, e uscire dall’afasia che sembra avere colpito da tempo la Provincia.

 

Finora, mancando ogni interessamento da parte degli enti preposti, per difendere la nostra vita siamo stati costretti ad organizzarci in comitato, ad attivarci in prima persona per sopperire al vuoto istituzionale fino ad arrivare alle azioni legali. Le facciamo presente che i comitati nascono perché le istituzioni non rispondono alle necessità dei cittadini, laddove c’è un’amministrazione efficiente non c’è necessità di alcun comitato».


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