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L’avvocato Gaetani rinuncia a difendere il Comune nel ricorso Areamare

SAN BENEDETTO - Il legale ha comunicato la sua decisione al sindaco Spazzafumo, che ora dovrà nominare un nuovo difensore nel contenzioso sulla variante urbanistica prevista per Porto d’Ascoli
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di Giuseppe Di Marco 

 

Un nuovo terremoto scuote il Comune di San Benedetto: l’avvocato Domenico Paolo Gaetani, nominato per rappresentare l’ente nel ricorso al Tar presentato dalla società “Areamare”, ha rimesso l’incarico nelle mani del primo cittadino. Una decisione figlia delle incessanti polemiche che hanno imperversato in maggioranza nei giorni
scorsi.

 

Domenico Paolo Gaetani

«Avendo con rammarico constatato – scrive Gaetani – che sono sorte contestazioni, seppur assolutamente infondate in fatto e in diritto, nonché polemiche “politiche”, anche all’interno della maggioranza, in relazione alla mia nomina quale difensore di fiducia del Comune, nella causa promossa dalla società “Areamare srl”, ho ritenuto di dover rinunciare al mandato di avvocato, non sussistendo per me più le condizioni per poter svolgere con serenità il conferito incarico professionale».

 

All’avvocato era stato affidato l’incarico alla scadenza dei termini per costituirsi parte resistente. Il ricorso infatti veniva depositato dai privati il 18 gennaio, ma a fine marzo il Comune non aveva ancora nominato alcun difensore. Raggiunta la deadline, i vertici comunali sceglievano come avvocato difensore Domenico Paolo Gaetani, fratello di Stefano Gaetani, che è capogruppo della lista “Libera” in Consiglio comunale. Da qui le polemiche partite dai banchi dell’opposizione, e poi penetrate in maggioranza come un virus impossibile da debellare.

 

Davanti al Tar, va ricordato, Areamare contesta il silenzio riservato dall’Amministrazione comunale sulla questione della variante, con cui la ditta ha proposto di realizzare 18 edifici residenziali fra Via Mare e Via del Cacciatore.

 

«L’incarico mi era stato proposto dall’assessore di riferimento Bruno Gabrielli – continua Gaetani – e poi formalizzato dal sindaco Spazzafumo, e tutto questo senza che mio fratello Stefano Gaetani ne avesse avuto conoscenza, anche perché il fatto di avere un fratello consigliere comunale non costituiva motivo di incompatibilità e l’incarico poteva essere svolto nella più assoluta legalità».

 

L’avvocato oltretutto ricorda come, per difendere il Comune, gli fossero stati accordati 5.000 euro lordi. Adesso, al civico 124 di Viale De Gasperi è arrivata una patata bollentissima: gli uffici, infatti, dovranno scegliere un nuovo difensore entro il 27 aprile, giorno dell’udienza fissata dal Tar. E non parliamo di una questione di secondaria importanza, bensì di una querelle pesante, su cui si fonda la tenuta stessa dell’Amministrazione Spazzafumo.

 

«A questo punto – conclude il legale – mi auguro che i politici, d’ora in poi, si occupino della questione valutandola nel merito e non nei formalismi, poiché sono in discussione decisioni che riguardano il futuro urbanistico della nostra città, ed è su questo che i politici devono riferire a tutti i cittadini».


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