Vittorio Massi
di Giuseppe Di Marco
Botta e risposta. A seguito della lettera inviata dal “Comitato per la Difesa di Porto d’Ascoli”, con cui si contesta il possibile ampliamento del campo “Ciarrocchi”, a scendere in campo è lo stesso presidente del Porto d’Ascoli Calcio, che bolla come «inesistente e strumentale» la diatriba «orchestrata da un gruppetto di residenti nella zona che non hanno alcun interesse a portare sviluppo in periferia».
Il campo “Ciarrocchi”
«Io voglio solo rimettere in sesto una situazione fattasi oramai fatiscente – dice Massi – e proporre un miglioramento che non coinvolgerà solo la società di calcio, ma tutta Porto d’Ascoli. Il progetto può non piacere, per carità, ma non bisogna dare informazioni fuorvianti o rischia di generare un panico irreale. Chi ha visto, nell’elaborato, una capienza di 4.000 posti – tuona – mi deve spiegare quale progetto ha visionato».
Il progetto reale, curato dall’architetto Albino Scarpantoni, prevede la realizzazione di due nuove tribune ai lati di quella centrale, più nuovi spogliatoi, palestre e, in variante ad un vecchio piano di ampliamento già approvato, uffici e bar. In questo modo, si raggiungerebbe una capienza massima di 900 spettatori a partire dai circa 500 attuali. Le tribune, inoltre, non supererebbero la cima degli alberi circostanti, per non impattare negativamente sul panorama portodascolano.
L’architetto Albino Scarpantoni
«Gli spogliatoi – spiega Scarpantoni – saranno utili per i ragazzi e i bambini del Porto d’Ascoli dopo che in questi ultimi anni la società è cresciuta a dismisura raggiungendo i quattrocento iscritti».
Il tutto, per un investimento che si aggira attorno a 1,5 milioni di euro. L’upgrade del “Ciarrocchi” si è reso necessario a seguito della promozione in Serie D, che ha permesso alla stessa società di ampliarsi.
«Mi auguro che l’Amministrazione comunale non si faccia influenzare da queste inutili diatribe – conclude Massi – qui è in gioco il futuro di Porto d’Ascoli».
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