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Pronto Soccorso, si parla di 6 infermieri in meno a San Benedetto: i sindacati fanno quadrato

SAN BENEDETTO - Due infermieri per turno in meno nel tre-triage e in area Covid: sono solo voci, ma i sindacati non ci stanno: «Riduzione insensata, siamo pronti a manifestare»
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Benito Rossi (Ugl) e Marco Cornacchia (Nursing Up)

 

di Giuseppe Di Marco

Sindacati sul piede di guerra per le voci che vorrebbero l’Area Vasta 5 prossima a ridurre il personale infermieristico del Pronto Soccorso all’Ospedale “Madonna del Soccorso“. Nello specifico, indiscrezioni parlerebbero di due infermieri in meno per turno, sia nel pre-triage sia nel percorso Covid.

 

«Alle porte dell’estate arrivano notizie di riduzione del personale – dice Benito Rossi dell’Ugl SaluteUfficialmente non ci è arrivata alcuna comunicazione, ma i venti di rivisitazione del personale del Pronto Soccorso sono forti. Il sistema organizzativo del nostro Pronto Soccorso va preso come modello e pertanto modificare il suo assetto ci fa reagire. Se ci avessero convocato prima di far attivare tutto questo vortice di voci il percorso sarebbe stato più lineare.

 

In primis, il Covid non è finito. Al Pronto Soccorso ci sono tre percorsi. Abbiamo un’osservazione breve per pazienti Covid che va da 8 a 12 posti letto, gestiti da un medico, due infermieri e un operatore sanitario. Poi arrivano i pazienti sospetti, in attesa di sapere se sono stati contagiati, e questi devono essere seguiti in altre stanze. Infine, i pazienti non Covid. Il Pronto Soccorso poi lavora attraverso i posti letto della Medicina d’Urgenza, vero cuscinetto per i reparti, che ha subito problemi a parte.

Per discriminare questi tre percorsi fuori dall’ospedale c’è l’infermiere del pre-triage. Quindi oggi non vediamo alcuna motivazione per cui possa esserci una riduzione del personale. I pazienti Covid non sono mai terminati, quindi speriamo che le voci di una riduzione siano infondate. Ma nelle voci di corridoio si parla di togliere l’infermiere del pre-triage esterno e uno dei due infermieri che gestiscono i pazienti Covid».

Va ricordato che, lo scorso novembre, la Medicina d’Urgenza veniva sospesa per la mancanza di medici. I sindacati colgono la palla al balzo affermando che la fuga di personale dal dipartimento di emergenza sarebbe da collegare alle difficoltà, reali o ventilate, del presidio rivierasco.

 

«Questa organizzazione è stata creata appositamente per trattare pazienti in acuto – aggiunge Marco Cornacchia del Nursing UpCon una riduzione, gli infermieri che fanno pre-triage o emergenza devono entrare in sala operatoria. Perché non diamo valore al servizio sanitario? Grazie alla pandemia abbiamo trovato questa figura esterna che fa una valutazione tempestiva fondamentale».

 

Se il taglio dei sei infermieri dovesse avvenire, i sindacati sono pronti a scendere in campo con manifestazioni pubbliche per esprimere il proprio dissenso e proporre un potenziamento del servizio legato all’emergenza.


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