Il Coro Ventidio Basso durante un’esibizione (nel riquadro Silvia Di Pietro)
di Franco De Marco
E’ dedicato all’ingegnere ascolano Silvia Di Pietro il Festival di Primavera, organizzato dal Coro Ventidio Basso, che propone tre appuntamenti in musica: domani 17 maggio poi il 20 e il 25.
Silvia Di Pietro era la figlia del presidente del Coro, il generale Pietro Di Pietro, rimasta vittima a 38 anni di un malore durante il sonno nella propria abitazione di Bologna. Ha lasciato il marito, Giovanni Castellazzi, e un bambino, Tommaso, di 4 anni. La fortissima commozione per la tragedia non poteva non ripetersi durante la presentazione del Festival questa mattina in Pinacoteca. Hanno partecipato il sindaco Marco Fioravanti, l’assessore comunale Donatella Ferretti (alla sua ultima uscita pubblica come responsabile della delega alla cultura), il vice presidente del Coro Alessio De Vecchis, il direttore della formazione Giovanni Farina e gli altri consiglieri dell’associazione Federica Ciotti e Debora Senesi. Tutti hanno ribadito la vicinanza alla famiglia della scomparsa.
L’organizzazione del Festival, era stata preparata, come sempre in tutti i dettagli, dal presidente del Coro rimasto a Bologna dopo la tragedia. Nel comunicato che aveva preparato era scritto, in riferimento al Festival, “Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno la primavera”, aforisma di Pablo Neruda, scelto quale fil rouge artistico alla scelta del repertorio dei concerti. Un aforisma che oggi assume un altro significato. «Dedichiamo il Festival a Silvia – ha detto l’avvocato De Vecchis – affinché ciò possa essere un piccolo segno di speranza. Pietro ci manca umanamente e organizzativamente. Noi cerchiamo di andare avanti».
«Il mese di maggio è il mese dei fiori, della rinascita, è il culmine della primavera – è stato affermato per spiegare il senso della manifestazione musicale – da questo pensiero nasce l’idea del primo Festival di Primavera. Una serie di tre concerti volti ad infondere un senso di speranza, di ripartenza, di un nuovo inizio, per sottolineare che nonostante le difficoltà e i momenti bui, prima o poi il sole torna sempre.
Quale modo migliore, dunque, per ricominciare in musica, come alimento dello spirito, motivo di crescita personale e collettiva, scambio di idee ed emozioni, luogo di incontro sociale. I tre gli appuntamenti in programma si svolgono in differenti luoghi di Ascoli a simboleggiare che la rinascita coinvolge tutti ed ogni angolo della città».
Si parte domani 17 maggio con la “Deutsche Messe” (Messa tedesca) D 872 di Schubert, per coro organo e ottoni, che verrà eseguita nella chiesa di Sant’Agostino alle ore 21,15. Si prosegue venerdì 20 maggio con il “Romancero Gitano” di Mario Castel Nuovo Tedesco, su poesie di Garcia Lorca, per coro, solisti e chitarra classica, che si svolge al Teatro Filarmonici alle ore 21,15. Chiusura mercoledì 25 maggio al Foyer del Teatro Ventidio Basso, inizio alle 21,15, con esibizione di alcuni solisti del Coro Ventidio Basso in una Soirèe dedicata alla musica lirica e non solo.
Tutti i concerti sono diretti dal maestro del Coro Ventidio Basso Giovanni Farina e sono ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria per quelli del 20 e del 25 maggio all’indirizzo email coroventidiobasso@hotmail.com.
Il Festival è organizzato in collaborazione con il Comune di Ascoli, con il patrocinio del Consiglio regionale Assemblea legislativa delle Marche e la Fondazione Carisap.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati