Maltrattamenti ad alunna autistica, le arrestate dal Gip

INSEGNANTE e assistente compariranno in Tribunale per l'interrogatorio di garanzia. Sono accusate di presunte vessazioni verso una studentessa. E' accaduto a Tolentino
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Il tenente Federico Pellegrini, il colonnello Massimiliano Mengasini, il capitano Giulia Maggi

 

Interrogatori giovedì per insegnante e assistente per l’autonomia e la comunicazione, arrestate dai Carabinieri in seguito ad una indagine su un presunto caso di maltrattamenti a scuola. Di fronte, al Tribunale di Macerata, il giudice Claudio Bonifazi. Le due donne potranno dare la loro versione dei fatti o scegliere, in questa fase, di non rispondere alle domande.

 

Vittima una ragazzina autistica che frequenta un Istituto superiore di Tolentino. Secondo i Carabinieri la minorenne sarebbe stata vittima di continue vessazioni. L’indagine era nata dalla segnalazione di una insegnante.

 

Secondo gli inquirenti le due donne durante le ore di lezioni ignoravano la studentessa, usavano il cellulare, scrivevano documenti. Quando invece le assegnavano un compito «spesso riceveva colpetti alla nuca, sul dorso delle mani, accompagnati da sarcasmo e ironia per le difficoltà manifestate nell’esecuzione degli elaborati proposti, taluni dei quali, tra cui un biglietto di auguri destinato alla mamma, gettati nel cestino o sopra l’armadietto al termine dell’ora di lezione» come ha spiegato il colonnello Massimiliano Mengasini, comandante del Reparto operativo di Macerata che ha condotto le indagini insieme al Nucleo operativo di Tolentino dopo l’arresto delle due donne che sono state poste ai domiciliari su disposizione del gip.

 

«Continue denigrazioni, umiliazioni, scherni» ha aggiunto il colonnello per fare il quadro di ciò che viene contestato alle due donne. Aveva anche parlato di volte in cui la ragazza quando chiedeva di andare in bagno veniva fatta restare seduta e una volta «si era fatta i bisogni addosso» ha aggiunto Mengasini.

 

Il legale delle due indagate, l’avvocato Diego Casadidio, ha contestato le accuse: «Non c’è stata alcuna violenza. La non conoscenza della problematica specifica dell’autismo grave ha comportato una evidente distorta valutazione delle azioni di contenimento che le insegnanti hanno adottato coerentemente ai protocolli e alle indicazioni date dalla neuropsichiatra per contenere e limitare azioni e reazioni di impulso dell’alunna con grave spettro autistico. Le indagini infatti sono arrivate a conclusioni distorte a causa del mancato confronto con l’equipe di riferimento che seguiva l’alunna di concerto con gli insegnanti».


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