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Il Pd si apre al centrosinistra, Palestini: «Avviamo il dialogo con i socialisti»

SAN BENEDETTO - «Vogliamo essere inclusivi, ma nessuno venga ad insegnarmi la storia del mio partito. Ripartiamo dai temi concreti e smettiamola di fare polemiche»
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Pier Giorgio Giorgi, Diana Palestini e Roberto Giobbi

 

di Giuseppe Di Marco

 

Ripristinare un “campo allargato” del centrosinistra all’insegna del dialogo: è questa la parola d’ordine del Partito Democratico guidato da Diana Palestini, che recentemente è stata eletta segretaria comunale lasciando il ruolo di segretario di Circolo Centro, assunto dall’ex commissario Pier Giorgio Giorgi.

Il Pd sambenedettese tenta di ripartire dopo la debacle delle amministrative, al cui esito è riuscito ad ottenere un solo consigliere, peraltro civico (Aurora Bottiglieri). In che modo si dovrebbe riaprire il dialogo con la corrente che fa riferimento all’ex sindaco Giovanni Gaspari e alla coalizione di Europa Verde guidata da Paolo Canducci? Ripartendo da un confronto con gli altri partiti del centrosinistra, a partire dai socialisti.

 

«Ci congratuliamo con l’elezione di Rachele Laversa a segretaria del Psi comunale – afferma Palestini – presto la incontreremo per provare a ripristinare i rapporti con il centrosinistra sulla base di temi concreti, che spero trovino la massima condivisione. Vogliamo coinvolgere maggiormente anche il partito provinciale, che fino ad oggi non ha riconosciuto la bontà del nostro lavoro alle scorse elezioni. Basta con le polemiche: torniamo ad interessarci dei progetti per la città».

 

L’ascesa di Palestini deriva dalle dimissioni di Benigni, che ha lasciato un’eredità piuttosto eloquente al Pd: tramite un suo ricorso, infatti sono stati sospesi dall’anagrafe degli iscritti sei “dissidenti” del partito. Come conciliare questa scelta con il “passo di lato” fatto dall’ex segretario? «Le dimissioni di Benigni sono frutto di una scelta consapevole – continua Palestini – in parte legata anche alla questione del ricorso. Detto questo, noi vogliamo essere inclusivi, ma faccio parte di questo schieramento politico da 50 anni, e non permetto a chi ne fa parte da l’altro ieri di insegnarmi la storia del nostro partito». Il riferimento è ad Alessandro Marini, ex segretario del Circolo Nord, poi fuoriuscito dal Pd a causa del ricorso.

 

Sul punto, peraltro, ci sono ben pochi ripensamenti. «SabrinaGregori e Alessandro Marini sarebbero stati la prima linea della nostra lista – dice il presidente dell’assemblea comunale Roberto GiobbiCon loro, e con gli altri dissidenti, probabilmente saremmo anche arrivati secondi, approdando al ballottaggio. Il fatto è che si può stare in minoranza in un partito, ma per farlo occorre partecipare ai congressi. Loro non hanno voluto prendere parte al congresso del 2020 e quindi non si sono costituiti come minoranza».

 

A parte le ataviche questioni del passato, il Pd ora prova a guardare avanti. Si accenna alla questione della Festa della Marina, che quest’anno non avrà la sagra gastronomica per favorire l’afflusso in bar e ristoranti: per Giorgi, i motivi addotti risulterebbero ridicoli, «visto che per lo Street Food Festival non sono state fatte le medesime considerazioni». Palestini, inoltre, considera il sindaco Antonio Spazzafumo «confuso» sul tema Sanità: «Prendiamo le distanze dalle scelte prese dalla maggioranza – dice la segretaria – perché ci si accontenta di un mezzo ospedale e non si guarda al potenziamento della medicina territoriale, che è il futuro».


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