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Movida molesta? Ecco i primi ragazzi ubriachi finiti all’ospedale

SAN BENEDETTO - L'estate in Riviera debutta con una triste realtà: ordinanze e disposizioni varie non reggono l'urto dei giovani che alzano il gomito fino all'alba e magari finiscono pure al Pronto Soccorso (stavolta tre ventenni) dopo aver disturbato le persone che dormono. Nel mirino l'ormai famigerato "quadrilatero". Nuovo giro di vite dell'Amministrazione comunale?
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di Andrea Ferretti

 

Weekend uguale movida e, spesso, purtroppo, uguale ragazzi all’ospedale per sbornie colossali. Gira e rigira siamo sempre alle alzate di gomito che sono pericolose per tutti e che possono diventare devastanti soprattutto per giovani e giovanissimi. Questi ultimi sono sempre più numerosi e sono loro i protagonisti di episodi come quelli avvenuti la scorsa notte al centro di San Benedetto. E come quelli che probabilmente si verificheranno anche nei prossimi weekend.

 

Ordinanze del Comune e disposizioni varie, da mesi si accavallano. Inoltre sono sempre validi il codice civile e quello penale. Ma, fatti alla mano, la movida a San Benedetto non la ferma più nessuno. Nei mesi scorsi, anche per discostarla da quella vera, da quella sana, sulle varie ordinanze era spuntata perfino la denominazione di “movida molesta” per differenziarla da chi trascorre le serate, e parti delle notti, del weekend, solamente in compagnia, divertendosi ma senza esagerare e recare fastidio al prossimo.

 

Ma farlo capire a ragazzi di vent’anni è assai complicato. Lo dimostra i tre che la scorsa notte sono finiti al Pronto Soccorso dell’ospedale di San Benedetto, trasportati lì dalle ambulanze che avevano provveduto a soccorrerli nell’ormai famigerata zona del “quadrilatero”, nel cuore della città. Lì dove non ci sono solo i locali aperti fino a tardi ma anche tante abitazioni dove vivono tante persone.

 

Fino all’alba le sirene delle ambulanze alla fine si sono mescolate agli schiamazzi. E’ quindi del tutto evidente che tra un’inaugurazione e l’altra l’Amministrazione comunale – il sindaco Antonio Spazzafumo in primis – debba inventarsi qualcos’altro per porre quantomeno un freno a questa “moda” che rischia di degenerare. E siamo solo all’inizio dell’estate. Una “moda” che non fa affatto bene all’immagine di località turistica, tra le primissime d’Italia a misura di bambino, che San Benedetto si è ritagliata in decenni di faticoso lavoro.

 

L’ordinanza anti-movida prevede sanzioni amministrative fino a 300 euro per gli esercizi pubblici che sforano l’orario di chiusura. Ma tutti sanno bene che per ubriacarsi basta semplicemente qualche bottiglia acquistata ore prima in un qualunque supermercato. Costa meno e… funziona di più.

 

Le Forze dell’ordine (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Municipale) fanno quello che possono ma evidentemente purtroppo non è sufficiente.

 

Movida, l’ordinanza sarà attiva fino a fine settembre: inclusa anche l’area del lungomare

 

 


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