Pronto Soccorso in tilt: fino a 56 persone tra prese in carico e sala d’attesa

SAN BENEDETTO - Riunione d'urgenza per chiedere l'integrazione di personale in Medicina d'Urgenza, che con i medici della cooperativa non riuscirà a garantire il servizio durante l'estate
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L’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto

 

di Giuseppe Di Marco

 

E’ stata una notte di caos al Pronto Soccorso dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto. Il sovraffollamento ha raggiunto soglie insostenibili e il personale continua ad essere insufficiente. E l’estate è appena iniziata.

Nello specifico, alle 22.40 di lunedì 20 giugno si sono registrate 56 persone tra quelle prese in carico e le altre in sala d’attesa. Come al solito, buona parte dei codici si sono rivelati inappropriati, ma hanno comunque contribuito ad aumentare la confusione al Pronto Soccorso, anche se avrebbero potuto essere diversamente gestiti da medici di base.

Tra le maggiori difficoltà, oltre alla mancanza di personale medico e infermieristico – che oggi oscilla fra il 50% e il 70% dell’organico pieno – c’è la necessità di mantenere un doppio percorso per pazienti Covid e non Covid. Un’esigenza difficile da soddisfare, dato che al Madonna del Soccorso è stato tolto il servizio di pre-triage. Oltre a ciò, non è stato attivato il terzo ambulatorio dedicato ai codici minori.

Di tutto questo si parlerà in un’apposita riunione, prevista per il pomeriggio di martedì 21 giugno, in cui i referenti della Medicina d’Urgenza chiederanno l’integrazione di personale per poter garantire la prosecuzione del servizio. La Murg, al momento, si regge in buona parte grazie al personale di una cooperativa esterna, che però troverebbe difficile adattarsi con le prassi della sanità pubblica.

A protestare, per la situazione, è intanto il sindaco Antonio Spazzafumo: «La situazione è veramente insostenibile – scrive il primo cittadino – non è questione di campanilismo: nonostante i nostri continui solleciti ad occuparsi fattivamente delle problematiche inerenti il Madonna del Soccorso e soprattutto delle gravissime condizioni in cui sono costretti a lavorare gli operatori del pronto soccorso, ora mi trovo costretto ad usare la cassa di risonanza dei social per sensibilizzare e smuovere tutti i personaggi che sono stati incaricati ad affrontare la questione dell’ospedale e del Pronto Soccorso di San Benedetto, perché la sanità non è esclusività di nessuna forza politica, ma dei cittadini».

A dargli manforte è anche il comitato Salviamo il Madonna del Soccorso, che rimarca come carenze del genere affliggano la Riviera da oltre 20 anni e come queste affondino le radici in un’errata programmazione nazionale del personale sanitario tanto quanto nella gestione operativa di questo personale.

Le proteste di Spazzafumo a loro volta diventano bersaglio del Pd: «Il Pronto Soccorso di San Benedetto è nel caos (e non da oggi) – scrive la consigliera regionale Anna Casinima il sindaco Spazzafumo invece di usare gli strumenti della buona amministrazione pensa di risolvere le cose con i social. Io invece ho scelto di usare le vie formali e dopo le proteste degli operatori del reparto, insieme al Partito Democratico della Provincia e a tutto il gruppo consiliare, ho depositato questa mattina un’interrogazione al presidente Acquaroli per chiedere di risolvere immediatamente le problematiche del Pronto Soccorso dell’ospedale del Madonna del Soccorso. Speriamo che si muova qualcosa anche se purtroppo questa giunta regionale naviga e a vista e l’assenza di un nuovo piano socio sanitario, di assunzioni e di investimenti porta enormi disservizi che vanno a scapito di utenti e lavoratori che spesso operano in condizioni di scarsa sicurezza».


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