“La prima vuelta”, le opere di Leocricia Diaz Cabello in mostra nella sala Cola dell’Amatrice

ASCOLI - Fino a sabato 30 luglio sarà possibile ammirare i quadri e le sculture realizzati dall’artista spagnola, per la prima volta in Italia. Un’esposizione che rievoca le suggestive ambientazioni delle Canarie, assolute protagoniste dell’arte della Diaz Cabello
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Nuovo appuntamento con l’arte in centro storico. A qualche settimana di distanza dall’inaugurazione del parco “Giuseppe Marinucci” al Forte Malatesta, una nuova esposizione si aggiunge a un’offerta culturale cittadina già piuttosto ricca e variegata in termini di allestimenti artistici.

 

Stefano Papetti, Donatella Ferretti e Leocricia Diaz Cabello all’inaugurazione della mostra

Si tratta de “La prima vuelta”, la mostra di pittura e scultura dedicata alle opere dell’artista spagnola Leocricia Diaz Cabello, “la donna che viene dalle Canarie”, come recita il sottotitolo dell’iniziativa, e che ha scelto la straordinaria cornice di Ascoli per esporre per la prima volta le sue creazioni in Italia.

 

 

Fino a sabato 30 luglio cittadini e visitatori potranno ammirare i quadri e le sculture della Diaz Cabello nella sala Cola dell’Amatrice, soffermandosi sui dettagli e sulle tecniche adoperate dall’artista per rendere al meglio i colori e le suggestive atmosfere delle isole Canarie, i cui richiami sono ben evidenti all’interno dei quadri e delle sculture esposte nella sala del chiostro di San Francesco.

 

Inaugurata la scorsa settimana nell’ambito di una cerimonia che ha visto protagonisti, tra gli altri, l’assessore comunale Donatella Ferretti e il direttore dei Musei civici Stefano Papetti, in questi primi giorni di apertura la mostra della Diaz Cabello ha già registrato un buon numero di visite da parte di appassionati d’arte e semplici curiosi.

 

L’esposizione è visitabile dal lunedì al sabato, dalle 10,30 alle 13,30 e, nel pomeriggio, dalle 17,30 alle 19,45.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare via e-mail l’indirizzo dottorno@icloud.com o, in alternativa, il numero 338.4213851.

La locandina della mostra







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