di Andrea Ferretti
Ha giocato a pallone ad Ascoli e a Castel di Lama una delle due persone coinvolte nella sparatoria avvenuta ieri sera, lunedì 1 agosto, davanti a un bar di Pescara. Pesantissimo il bilancio: un morto (l’architetto Walter Albi di 66 anni) ed un ferito gravissimo (Luca Cavallito di 49 anni, l’ex calciatore).
Sono stati raggiunti da colpi di pistola esplosi da un uomo giunto davanti al bar a bordo di una moto. Una vera e propria esecuzione in stile mafioso. L’agguato è avvenuto al Bar del Parco, all’angolo tra Via Ravasco e la Strada Parco. Albi è morto sul colpo, Cavallito è stato sottoposto a un lungo intervento chirurgico ed ora si trova in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione del locale ospedale.
La persona che ha sparato si è successivamente avvicinato ai due per dare loro il colpo di grazia alla testa, ma Cavallito, colpito alla mandibola, si è salvato. Sul posto il caos, con ambulanze e auto della Polizia. A terra almeno otto bossoli. Il killer prima di allontanarsi a gran velocità con la moto si è anche impossessato dei cellulari delle sue due vittime.
Cavallito, ex calciatore, giocava da attaccante. Aveva militato nella Sangiorgese nel campionato di Eccellenza 1998-1999 segnando 10 gol in 28 partite, poi nel 2001-2002 eccolo nella Truentina Castel di Lama (25 gare e 6 gol) sempre in Eccellenza. Il campionato successivo, il 2002-2003, alla Jrvs Ascoli in Promozione (31 gettoni e 11 reti) e dopo qualche anno, in Promozione, all’Atletico Piceno.
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