di Giuseppe Di Marco
Tenere alta la qualità delle acque balneabili: è questo lo scopo che si prefigge l’Amministrazione comunale con l’iniziativa che ha deciso di mettere in campo, e cioè una serie di controlli ai corsi d’acqua presenti sul territorio di San Benedetto.
Le prime ricognizioni sono già iniziate e, a seguito delle analisi effettuate dal laboratorio Cialab, non sono emerse criticità nella totalità dei corsi d’acqua. Già a partire dal 2022, i controlli verranno fatti in diversi momenti dell’anno per la differenza di portata dei torrenti. I corsi d’acqua quindi verranno analizzati alla foce, nelle zone antropizzate e “a monte”. Per rendere possibile ciò, saranno coinvolti i Comuni di Monteprandone e Acquaviva. Oltre ai Comuni limitrofi saranno coinvolti anche la Provincia, Arpam, Ciip e Bim Tronto.
«In questi mesi è emerso che la qualità delle nostre acque è risultata eccellente in tutti i tratti – afferma Gabrielli – Faremo un’operazione di prevenzione per capire se ci sono sversamenti inquinanti, come avvenuto in passato. Quello che è accaduto in Romagna ci ha fatto impressione, quindi dobbiamo agire preventivamente – continua l’assessore, che si riferisce ai livelli di inquinamento emersi dalle analisi delle acque balneabili di Rimini – perché questa è sicuramente la scelta vincente per far sì che quegli esiti non ci siano anche qui da noi».
A preoccupare l’Amministrazione sono i dati emersi dalle rilevazioni di Goletta Verde, che ha analizzato la balneabilità delle acque nelle Marche: in base a tale report, quattro punti sono stati giudicati fortemente inquinati e uno inquinato. Tra questi, chiaramente, anche la foce del torrente Albula e la foce del Tronto.
«Non contesto quanto emerso da quelle analisi – afferma Gianluca Lelii, della Cialab – ma penso che le informazioni ottenute durante una ricognizione vadano contestualizzate. Come e dove sono stati effettuati quei campionamenti? E come si può dire che il mare di San Benedetto sia inquinato per via di alcuni parametri fuori limite? La portata dell’Albula oggi è ridotta a litri».
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