Umberto Pasquali e Martina De Renzis
di Giuseppe Di Marco
Nessuna pace in maggioranza: la lista San Benedetto Viva perde Umberto Pasquali e Martina De Renzis. I due ex membri, che si erano aggiunti a inizio anno, passeranno al gruppo misto a partire dal prossimo Consiglio comunale. Alla base della decisione, malumori e divergenze in un momento difficile per la coalizione guidata dal sindaco Antonio Spazzafumo.
«Abbiamo preso questa decisione per recuperare la nostra autonomia – dice Pasquali – mesi fa siamo entrati perché pensavamo che in San Benedetto Viva ci saremmo trovati bene, ma per molti versi non è stato così: con alcuni membri di questo gruppo abbiamo avuto delle divergenze di pensiero. Niente di grave, ma per noi è stato meglio trasferirci al gruppo misto».
Il “caso” Picenambiente, invece, non c’entrerebbe nulla: «Non abbiamo discusso per quello – continua il socialista – la nostra scelta l’avevamo già comunicata al resto della lista un mese fa». Pasquali fa invece cenno alla questione sanità, sul quale argomento avrebbe preso le distanze dal pensiero del capogruppo di Viva, Giorgio De Vecchis. Sulla questione della partecipata, però, viene comunque rimarcata una visione differente: «Per noi questo caso non sussiste – conclude Pasquali – sul controllo pubblico della Picenambiente la si può pensare come si vuole, ma resta il fatto che su questo tema si è già espresso il Tar con una sentenza che il Comune ha acquisito durante la precedente amministrazione. E in ogni caso, non ritengo che questo sia un discorso prioritario per gli interessi della città».
Le parole del socialista, che in un altro momento dell’Amministrazione suonerebbero neutre, assumono un significato piuttosto marcato in questo frangente, e cioè alla vigilia del voto sul bilancio consolidato, la cui delibera non include la Picenambiente fra le società del gruppo comunale sambenedettese. Il caso ha di fatto creato una nuova spaccatura fra maggioranza consiliare – favorevole al controllo pubblico – e sindaco e giunta, che invece propendono per non modificare la delibera e trattare la Picenambiente come società mista non soggetta a controllo pubblico.
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