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«La Sindone di Arquata è autentica», restaurata la pergamena che lo certifica

IL LAVORO sul prezioso documento, datato 1655, è stato eseguito dall'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Per ora sarà custodito ad Ascoli. Ma popolazione e sindaco Franchi sperano nel ritorno: «Si tratta di un documento importantissimo. Il nostro progetto di ricollocare le reliquie del territorio nei loro posti originali non si ferma. La Politecnica di Milano al lavoro sulla Chiesa di San Francesco, dove era conservata la reliquia»
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di Luca Capponi 

 

“…il giorno quattro del mese di maggio dell’anno 1653 […] veniva esposta dalla regale altezza dei Savoia la sacrosanta Sindone del Signore nostro Gesù Cristo della quale fu avvolto il suo corpo deposto dalla croce, con le nostre proprie mani sopra l’originale di detta sacrosanta Sindone abbiamo disteso e abbiamo fatto in modo che vi stesse a contatto una copia della medesima sacrosanta Sindone, dipinta su di un telo di lino di 5 palmi di altezza e di 20 di lunghezza […] ed essendo ciò la verità e perché di questa verità non rimanga motivo di dubbio, abbiamo accordato queste nostre parole firmate di mano propria, munite del consueto sigillo episcopale sottoscritte dal nostro infrascritto segretario. Dato in Alba il giorno primo di maggio dell’anno 1655″. 

Il sindaco Franchi con la copia della pergamena

 

La pergamena originale è stata ritrovata qualche mese fa negli archivi della Diocesi di Ascoli. Cercata per anni, rappresenta secondo molti un ulteriore valore di autenticità della Sindone di Arquata. Per questo l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme ha scelto di restaurare il prezioso documento e di riconsegnarlo idealmente alla comunità, che attende con ansia il ritorno dei tesori che erano conservati nella Chiesa di San Francesco, a Borgo, oggi gravemente danneggiata dal terremoto. Nel frattempo, una copia dell’originale è stata donata sia al Comune che al vescovo Palmieri.

 

«Per ora l’originale resterà ad Ascoli in attesa di tornare qui insieme alla Sindone, si tratta di un documento importantissimo per noi, che conferma una volta di più il valore del manufatto -spiega il sindaco Michele Franchi-. Il nostro progetto di ricollocare le reliquie del territorio nei loro posti originali non si ferma. A tal proposito, l’Università Politecnica di Milano ha presentato uno studio fattibilità per il restauro della Chiesa di San Francesco e dell’ex convento. Valorizzare l’estratto originale della Sindone, che non ha nessuno, può tornare a dare al nostro territorio attrattività dal punto di vista del turismo religioso e storico».

 

La Sindone di Arquata è una delle copie “di contatto” esistenti nel mondo; in essa viene riconosciuta una sovrapposizione con la Sacra Sindone custodita a Torino. La reliquia si trova attualmente nella Cattedrale di Ascoli.

 

Sindone di Arquata: ritrovata l’autentica della copia


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