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Venti sculture di Giuliano Giuliani esposte nel Parco del Colosseo

ASCOLI - Prestigioso riconoscimento nazionale per l'artista ascolano. La mostra, promossa da Regione, Comune di Ascoli e Parco archeologico del Colosseo, racconta nel cuore del Foro Romano l’essenza del paesaggio delle Marche a confronto con la storia della civiltà. Inaugurazione venerdì. Un grande laboratorio artistico nella cava di San Marco: progetto donato dall'archistar Mario Botta
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Giuliano Giuliani

 

di Franco De Marco

 

Il paesaggio delle Marche si mette in vetrina (vetrina mondiale) a Roma nelle sculture di Giuliano Giuliani. A Roma, nel Parco archeologico del Colosseo, l’artista ascolano, poeta del travertino, venerdì 14 ottobre (ore 17) inaugura la mostra “Armonie di pietra” che resterà aperta al pubblico dal 15 ottobre all’8 gennaio 2023. Giuliano Giuliani espone venti sculture in un luogo che più prestigioso non esiste. Alla vista di visitatori di tutto il mondo che ogni giorno frequentano Roma.

 

Si tratta, certamente, per Giuliano Giuliani, di un prestigioso riconoscimento nazionale alla sua arte. Lui di solito schivo, lontanissimo dai grandi circuiti commerciali, viene proiettato, con questa mostra, alla reale attenzione di un pubblico internazionale e di tutta la critica specializzata. Probabilmente è l’esposizione più importante di cui sia protagonista. La mostra, promossa da Regione Marche, Comune di Ascoli Piceno e Parco archeologico del Colosseo (direttore Alfonsina Russo), racconta nel cuore del Foro Romano, l’essenza del paesaggio delle Marche a confronto con la storia della civiltà.

 

“La materia che costituisce l’elemento di trait d’union – si legge nella presentazione dell’appuntamento – è il travertino, esso stesso materia del passato, utilizzato per alcuni tra gli edifici più importanti di quello che era il centro politico, amministrativo, religioso, giudiziario e commerciale della città di Roma”.

 

Per Giuliano Giuliani, che ha fatto della lavorazione del travertino il mezzo per raccontare, in sintesi estrema, passato e presente dell’Uomo, attraverso la sua forza e le sue fragilità, è questo un momento particolarmente importante per far conoscere la sua arte unica, materica e spirituale al tempo stesso, che dalla provincia sbarca nella Capitale. È vero che ha partecipato a molte esposizioni tra le quali Biennale di Venezia e Musei Vaticani, ma “Armonie di pietra” rappresenta per lui, per Ascoli e per le Marche, una tappa al massimo livello.

 

Di recente l’inserto “Robinson” di Repubblica, a firma di Antonio Gnoli, ha dedicato a Giuliano Giuliani due pagine in cui l’artista ascolano ha confessato con semplicità e passione il suo vissuto e la sua arte che fa dirottare lo sguardo dalla pietra al dentro e all’altro.

 

Come definiresti la tua scultura? «Lo scavo interiore – risponde Giuliano Giuliano ad Antonio Gnoli – che mi ha consentito di intuire, attraverso la materia, la mia forma originaria. La scultura è prima di tutto un’esperienza fisica. Tutto passa attraverso il corpo, è la sola via per raggiungere la spiritualità…Parla di ferite mai rimarginate e di speranze mai negate del tutto. Parla del mio cuore e della mia fede che contrasta le tendenze sociali distruttive, l’egoismo e il narcisismo».

 

Nella sua intervista Giuliano Giuliani rivela per il 2023 anche la creazione, presso la sua cava di Colle San Marco, di un grande laboratorio artistico sulle sculture in travertino. “Il progetto realizzativo mi è stato donato da Mario Botta (la celebre archistar svizzera, ndr) e qui verranno a imparare ragazzi da tutto il mondo”. E’ un progetto in gestazione da tempo, che farebbe di Ascoli un centro mondiale della scultura, che sembra davvero giunto allo snodo definitivo.


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