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Un seminario sulle castagne nostrane

ASCOLI - A fine novembre al Palazzo dei Capitani si parlerà delle proprietà dei nostri castagneti, in grado di competere con le migliori produzioni nazionali. Raccolti molto abbondanti fanno da prologo alla tradizionale "Festa d’autunno" di Acquasanta di questo weekend. La soddisfazione di Ascenzio Santini, uno dei massimi esperti sul campo 
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Ascenzio Santini (al centro) davanti la sua “Laga Nord”

 

di Walter Luzi

 

Il marrone più dolce d’Italia e di Acquasanta? Lo scopriremo nel corso dell’imminente seminario sul tema, in programma per il prossimo 26 novembre al Palazzo dei Capitani di Ascoli. Poi tutti i contadini-custodi locali daranno vita ad una mostra pomologica con esposizione, e successiva degustazione, se arriveranno tutti i permessi necessari, anche dei frutti arrostiti in Piazza del Popolo. Alla vigilia della tradizionale e affollatissima “Festa d’autunno”, dedicata alla castagna di Acquasanta Terme, regna ottimismo fra i coltivatori delle nostre zone montane. Merito anche dell’abbondanza dei raccolti, sia per qualità che per quantità.

 

Ascenzio Santini

Nel corso del convegno, organizzato dall’Università Politecnica delle Marche, verranno resi noti infatti i risultati delle analisi genetiche effettuate sui cultivar locali condotte da diversi atenei italiani. Quello dorico si è occupato delle indagini chimico-fisiche sui marroni e le castagne dell’ascolano. Ci si aspettano risultati lusinghieri. Soprattutto circa la percentuale zuccherina, che dovrebbe essere fra le più alte d’Italia.

 

«La maggiore insolazione alle nostre latitudini – spiega Ascenzio Santini, uno dei contadini-custodi dell’Acquasantano – dovrebbe favorirci in questo senso, rispetto alle coltivazioni toscane e piemontesi. Quest’anno poi abbiamo avuto un raccolto molto soddisfacente. Il più abbondante degli ultimi dieci anni almeno. Con pezzature che arrivano a sfiorare i quaranta grammi a frutto. Le nostre castagne poi, oltre ad essere fra le più buone, sono anche molto facili da sbucciare».

 

La sua azienda agrituristica di Umito, “Laga Nord”, è stata autorizzata dall’Assam, l’agenzia regionale per i servizi nel settore agroalimentare, recentemente trasformata nell’attuale Amap, per la realizzazione, in località Matera di  Acquasanta, di una piantagione di tutte le specie di castagne e marroni marchigiani.

 

Le più numerose sono le varietà della nostra zona. Di Colle San Marco, del Monte Ascensione, di Montegallo, oltre che dei cinque della valle del Garrafo. Il classico, il gentile, il rugoso, il cuore cavo e il durone. Specie iscritte nel repertorio Assam dei cultivar dallo stesso Santini.

 

«Grazie al sostegno della Regione – continua – che negli ultimi anni ci ha bene assistito, anche economicamente, su diretto interessamento dell’ex assessore Castelli, stiamo recuperando il ritardo accumulato, e anche posizioni a livello nazionale. I nostri castagneti possono arrivare a competere con quelli più prestigiosi del cuneese o della Garfagnana». 

 

Nel corso del seminario ascolano si parlerà anche dei rimedi alle patologie che affliggono le preziose piante. La “pitosfora cambivora” in primis. «Ricerche condotte in altre università italiane – spiega sempre Ascenzio Santini – ci hanno fornito armi per combatterle. Come il concime pollino, che, ricco di urea, combatte alcune patologie e favorisce la maggiore pezzatura dei frutti stessi. L‘obiettivo delle ricerche dei vari atenei che collaborano con noi, è di arrivare a scoprire, in futuro, degli apparati radicali che possano resistere alle aggressioni patogene».

 

Non solo. «Se siamo bravi davvero – auspica sempre Ascenzio Santini – dobbiamo arrivare a realizzare, come altrove, anche una filiera del castagno. Disponiamo di cultivar locali molto adatti a questo scopo, come la pallante e l’inzita, fra le più antiche, conosciute già in epoca romana. Occorre una nuova ottica che vada oltre la commercializzazione del frutto, con la lavorazione delle farine a fini di produzione alimentare. Antipasti, tagliatelle, lasagne, dolci, birra e liquori, tutti da confezionare con farina di castagna. O anche barrette energetiche – aggiunge – come fanno benissimo in alcune zone della Toscana, o persino prodotti per la cosmesi. Nella mia azienda proponiamo, ad esempio, anche una variante di olive all’ascolana, con utilizzo di ripieni e farina di castagna».

 

Saggezza, conoscenza e inventiva, antiche come il mondo, per mettere a frutto ogni ricchezza che la terra ti offre. A poche centinaia di metri dall’agriturismo “Laga Nord” un vecchio castagno testimonia ancora, solenne, il primato di un territorio. E’ l’albero più vecchio delle Marche. E’ malato, ma resiste ancora. Conta più di mille anni.


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