Giovanni Bernardini
«Investire sulla manutenzione del territorio significa contrastare il dissesto idrogeologico, andando contestualmente a evidenziare la necessità sempre più avvertita dalle aziende del Primario di mettere un deciso argine alla cementificazione e al consumo di suolo, che continuano a sottrarre al Paese ettari ed ettari di terreni, che potrebbero essere destinati a ben altri scopi».
Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Marche, Giovanni Bernardini, aprendo i lavori del Congresso 2022 della Federazione, dedicati al tema “Il binomio agricoltura-ambiente e la custodia del territorio”.
Il congresso
«Gli agricoltori – ha ricordato Bernardini, che è stato confermato per acclamazione alla guida della Federazione – per la natura intrinseca del loro lavoro, sono i primi a essersi fatti carico da sempre di queste attività di manutenzione del territorio, azioni peraltro fondamentali per la vita stessa delle imprese agricole; è chiaro, però, che tali attività comportano oneri aggiuntivi a carico delle aziende, costi che andrebbero riconosciuti ai produttori agricoli anche grazie a interventi quali il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio, che la Regione Marche, su pressing della Copagri, è stata la prima a normare»
«Si tratta purtroppo di una legge monca, in quanto rimasta priva di risorse e di strumenti premianti per gli agricoltori, quali ad esempio possibili legami con ipotetici criteri di premialità o di priorità all’interno della programmazione nazionale o comunitaria – ha aggiunto – iniziative simili potrebbero portare una boccata d’ossigeno per le migliaia di produttori agricoli da tempo in crisi di liquidità e in particolare ai giovani imprenditori agricoli, che sempre più spesso si scontrano con una burocrazia asfissiante, che complica ulteriormente il ricambio generazionale e l’accesso alla terra».
«Parliamo di costi che, insieme agli effetti della pandemia e del conflitto russo-ucraino, hanno segnato e stanno fortemente segnando le imprese agricole – ha concluso – e che vanno poi ad aggiungersi all’inasprimento delle regole per l’accesso al credito e alla difficoltà che il settore agricolo ha storicamente sempre avuto nel rapportarsi con gli istituti di credito».
Ai lavori congressuali, svoltisi al Ridotto del Teatro delle Muse, sono inoltre intervenuti, fra gli altri, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il neo assessore regionale alle Politiche Agricole e allo Sviluppo Economico Andrea Antonini, il prefetto di Ancona Darco Pellos, il vice presidente nazionale di Unioncamere Gino Sabatini, il segretario generale della Uila Stefano Mantegazza, i massimi vertici delle associazioni agricole regionali e il presidente della Copagri nazionale Franco Verrascina.
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