Elio Core, presidente del comitato di quartiere Porto d’Ascoli Centro
di Giuseppe Di Marco
Il consiglio direttivo del comitato di quartiere Porto D’Ascoli Centro, il 2 novembre, si è riunito per discutere, tra i punti all’ordine del giorno, la localizzazione del nuovo nosocomio da realizzare, come deciso dagli organi preposti, nelle località Ragnola o Contrada San Giovanni. Il direttivo ha espresso all’unanimità la necessità e l’urgenza di costruire una nuova struttura nel territorio di San Benedetto, in una delle due aree sopraindicate, che verrà scelta dall’amministrazione comunale.
Dalla riunione è emersa una posizione netta, e cioè che la struttura debba essere necessariamente ubicata all’interno del territorio comunale.
«San Benedetto è una città a vocazione turistica che nel periodo estivo raddoppia la popolazione – afferma il presidente di comitato Elio Core – Negli ultimi tempi ha inoltre registrato un forte incremento demografico, superando in numero di abitanti la città di Ascoli Piceno. La sua posizione geografica le conferisce un ruolo importante con i paesi limitrofi essendo baricentrica per la sua conformazione e in continuo sviluppo demografico.
La città di San Benedetto insiste in un territorio che vede la presenza di numerose ed importanti infrastrutture, quali il porto, la statale 16, l’autostrada, la superstrada, nonché i nodi ferroviari di San Benedetto e Porto D’Ascoli. Senza contare la presenza di numerosi centri commerciali, attività commerciali e finanziarie, che costituiscono il volano della economia sanbenedettese, ed operanti particolarmente nella zona di Porto D’Ascoli.
Il vecchio ospedale, concepito negli anni ’60, non è più rispondente alle moderne esigenze della medicina. La sua attuale posizione comporta continui disagi alla viabilità, all’utenza ed alla operatività dell’ospedale stesso, con le ambulanze impossibilitate a svolgere il loro lavoro di pronto intervento per via dell’intasamento della viabilità circostante. Riteniamo che tale struttura possa essere utilizzata per altri fini sanitari quali poliambulatori, residenza per anziani o uffici amministrativi o sede universitaria. La struttura va quindi recuperata e non demolita, peraltro già ristrutturata con importante impegno di denaro pubblico.
La costruzione del nuovo ospedale in zona Ragnola o San Giovanni qualificherebbe ulteriormente il territorio in termini di occupazione e di sviluppo economico. Ovviamente la sua realizzazione dovrebbe necessariamente accompagnarsi ad una nuova viabilità e nuove opere urbane di collegamento con i paesi limitrofi, che da sempre giovano della nostra struttura sanitaria e che rappresentano una parte consistente della mobilità attiva. Per tutti questi motivi siamo favorevoli alla costruzione della nuova struttura nei siti indicati e riteniamo che sia motivo di riqualificazione e rilancio per il nostro territorio».
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