Un’immagine di Piazza del Popolo durante la Fiera di Natale 2022
di Luca Capponi
Sarà la contemporaneità pomeridiana con Cosenza-Ascoli e, successivamente, con la finale dei Mondiali Francia-Argentina. O forse no, perché già dalla mattinata, nonostante le temperature favorevoli, l’affluenza è risultata tiepidina.
Non che importi poi molto, perché dopo il purgatorio pandemico c’è tutto di guadagnato. E tornare a respirare l’aria della Fiera di Natale senza le mascherine, come di tanti altri eventi simili e non, restituisce un altro pizzico di normalità.
Lo spazio allestito dall’Avis vicino alla Cattedrale
Dunque, centro storico bardato a festa, negozi aperti, luci, attrazioni ed espositori, quasi duecento arrivati da tutta Italia, pronti a mietere affari. Mentre tra Piazza del Popolo, Piazza Arringo e le vie principali si prova a fare l’acquisto giusto. Difficile non provarci, vista la vasta scelta tra i generi più disparati: libri, abbigliamento, artigianato, utensileria, giocattoli, enogastronomia, oggetti per la casa con le immancabili dimostrazioni dal vivo su come funziona lo “smacchia questo” o il “trita quello”, veri e propri spaccati di arte oratoria che, a quanto pare, conquistano sempre qualcuno. Altrettanto difficile riuscirci, visto che l’interrogativo “Avrò fatto bene a comprarlo a questo prezzo?” riecheggia a più latitudini.
Mattinata in Via del Trivio
Ad ogni modo, tra Messi che esulta ed il Picchio che vola, questa piccola maratona dello shopping, da mattina a sera senza soluzione di continuità, seguita a riverberare il suo rito. Che a volte, quasi in un crudele cortocircuito, prova a nascondere la faccia del Natale che a volte fa comodo non vedere. Quella di chi i soldi non li può spendere e nemmeno spandere, quella di chi, con pochi mezzi, prova a regalare un sorriso, magari rinunciando a qualcosa per sé. Quella di chi alla fiera ci va, ma solo per guardare. Quella degli invisibili, che la crisi ha messo al tappeto.
Ma che per fortuna, tra giostre e dolci, regala ancora un sorriso genuino ai bambini. E alla solidarietà. Dallo spazio che l’Avis ha abbellito nei pressi della Cattedrale per sensibilizzare alla donazione di sangue, alla ormai tradizionale “La carica dei Babbi Natale”, che da 11 anni raccoglie fondi per chi ogni giorno lavora nel sociale: stavolta il raccolto andrà dell’associazione “La casa di Asterione”, che con il progetto “MeTe” dà la possibilità ad adulti e bambini con disabilità più o meno gravi, di partecipare a corsi di teatro, danza e musica.
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