Sabrina Gregori (Democratici per Canducci), Giorgio Mancini (Cambia San Benedetto), Roberto Bovara (Psi), Maurizio Di Cosmo (Articolo Uno), Diana Palestini (Pd), Paolo Canducci (Europa Verde) e Daniele Primavera (Nos)
di Giuseppe Di Marco
E’ una stroncatura totale, il giudizio riservato dal centrosinistra al primo anno di Amministrazione Spazzafumo. Dal Ballarin alla Sanità, all’Urbanistica alle Società partecipate ai servizi: nessun argomento viene risparmiato dal blocco di minoranza rappresentato in sala consiliare da Paolo Canducci (Europa Verde), Aurora Bottiglieri (Pd, Articolo Uno e Nos), Sabrina Gregori (Democratici per Canducci), Daniele Primavera (Nos), Roberto Bovara (Psi), Diana Palestini (Pd), Giorgio Mancini (Cambia San Benedetto) e Maurizio Di Cosmo (Articolo Uno).
IL RESTYLING DEL BALLARIN
A dire la sua sull’ex stadio della Sambenedettese è stato Paolo Canducci. «Quello che emerge in quest’anno è l’incapacità di portare avanti il suo programma e di condividere con la città le scelte principali, prese solo con un gruppo ristretto, dal Ballarin alla sanità fino alla pianificazione urbanistica – ha detto il capogruppo di Europa Verde – Sul Ballarin non è stata fatta mai neanche una commissione o un’assemblea in cui l’amministrazione si sia confrontata con i sambenedettesi: alla fine si è deciso di metterci la pezza, per escludere ogni possibile critica. Noi non critichiamo Guido Canali, ma l’organo politico che ha dettato gli indirizzi al famoso architetto. Abbiamo ottenuto un ibrido, un’occasione persa che peserà per decenni sulla nostra città».
LA SANITA’
Dal canto suo, Daniele Primavera si è concentrato sulla questione ospedale. «È un grande risultato di questa amministrazione, quello di aver riunito il centrosinistra: le nostre critiche sono espresse in modo unanime – esordisce il leader di Nos – Il problema di questa amministrazione è che non ascolta, e quando le vengono mosse critiche le ignora. Un caso emblematico è la questione ospedale: a sette mesi dal consiglio comunale aperto non abbiamo ancora alcun dato certo. Niente di quello che era stato promesso, ovvero una soluzione in tempi brevi, è stato mantenuto, perché avremo un ospedale unico su due plessi: niente di diverso dall’Area Vasta attuale. A preoccuparci è poi la sudditanza di questa amministrazione alla destra regionale».
LA RACCOLTA DEI RIFIUTI
La raccolta dei rifiuti è invece il tema scelto da Sabrina Gregori: «Quando a monte non c’è un’idea politica del futuro di San Benedetto si arriva allo stato attuale – mette in evidenza la portavoce dei Democratici per Canducci – Questo sindaco non ascolta nemmeno la sua stessa maggioranza, tant’è vero che continua a perdere pezzi. Fino a dove vorrà spingersi? Fino a quando non avrà più sostenitori? Non è che mettendo qualche lucina durante il periodo natalizio gli altri problemi vengono risolti. Su alcune questioni è necessario esercitare forme di controllo. Ad esempio: a Porto d’Ascoli è cambiata la modalità di raccolta dei rifiuti, senza che i cittadini ne venissero informati».
LE TARIFFE DELL’ACQUA
E’ quindi venuto il turno di Diana Palestini, segretaria del Partito Democratico sambenedettese: «Si iniziò con le comiche, baciando il pavimento del Comune come fosse la terra promessa, per poi arrivare alla gaffe di Scampia – attacca la democrat – Questa amministrazione si è rivelata organica al governo di destra. Consiglieri sono migrati da una lista all’altra, e in un anno non si è portato a casa nulla. Sulla Ciip non apprezziamo certo il gioco di sponda per portare Giacinto Alati al suo quarto mandato. Ed oggi abbiamo le tariffe nuovamente aumentate. Come Pd chiediamo che si riducano i costi energetici del consorzio. E nel frattempo, in tante zone di Porto d’Ascoli l’acqua non è affatto piacevole da bere».
L’AMBIENTE
E’ invece sull’ambiente che si focalizzano gli interventi di Maurizio Di Cosmo e Giorgio Mancini: «Siamo la prima città per consumo di suolo e continuiamo a tagliare alberi – sostiene il membro di Articolo Uno – Siamo tra le prime città per inquinamento atmosferico e non abbiamo alcuna strategia per scongiurare i rischi causati da queste problematiche». «All’insediamento mi stupii del discorso dell’assessore Gabrielli, che condivisi in toto – dice il referente di Cambia – Poi però in quest’anno si è capito che la proposta urbanistica sarebbe stato solo fumo. Non si è mai visto un atto che ponesse fine all’iter delle 17 varianti depositate da anni in Comune. E ora corriamo il rischio di vederle ricomprese nella nuova pianificazione urbanistica».
LA COALIZIONE
«Questa amministrazione è “del non fare”, nonostante dica continuamente il contrario – conclude Roberto Bovara – In campagna elettorale Spazzafumo decise di mettere in campo liste civiche in cui la presenza dei partiti si è invece fatta sentire fortemente».
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