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Ospedale nuovo, Elio Core: «Giusto farlo a Ragnola, unica location possibile»

SAN BENEDETTO - Per il comitato di quartiere Porto d'Ascoli Centro la scelta della location risulterebbe ottimale. Nella sua lettera, il presidente dell'associazione chiede anche il ripristino di reparti e servizi al Madonna del Soccorso
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Il terreno individuato per ospitare il futuro ospedale di San Benedetto; in alto a sinistra, Elio Core

 

di Giuseppe Di Marco

 

Prosegue il dibattito sulla location del nuovo ospedale di San Benedetto. L’area sulla quale sorgerà il futuro nosocomio costiero verrà decisa nel Consiglio comunale del 28 dicembre, e nel frattempo il comitato di quartiere Porto d’Ascoli Centro esprime il proprio parere in merito, tramite il suo presidente.

 

«Le recenti polemiche sorte sulla ubicazione della nuova struttura ospedaliera – scrive Elio Core in una lettera appena inviata in Comune – spingono il nostro comitato, ancora una volta, a precisare e ribadire che tale struttura debba essere realizzata nel territorio di San Benedetto, in zona Ragnola, perché rappresenta per la città occasione di crescita economica, sviluppo e prestigio del territorio e difesa della salute a cui i cittadini non possono rinunciare».

 

Numerosi, per il direttivo, sarebbero i “pro” di tale scelta. «In primis – continua Core – giova ricordare che questa città ospita numerose infrastrutture di notevole importanza quali Statale 16, porto, cantieristica, autostrada A14, super strada Ascoli-Mare, due stazioni ferroviarie, due caserme di Carabinieri, servizio postale e diversi luoghi di culto. A ciò si aggiunge il turismo che nel periodo estivo annovera oltre 100.000 presenze, alle quali si sommano gli abitanti di questa città (48.000 circa), un bacino di utenza di oltre 310.000 cittadini».

 

Per il comitato bisogna quindi agire in fretta. «Dunque in questo contesto si inserisce la nuova struttura ospedaliera – continua il presidente di comitato – di cui la nostra città ha urgente necessità in tempi molto brevi, la cui mancanza la renderebbe più povera, ancora più subalterna ad altre realtà sanitarie della Regione. I nostri cittadini continuerebbero a peregrinare all’interno della Regione alla ricerca di una tac o risonanza magnetica con aggravio di costi economici per le famiglie».

 

Il tutto, senza dimenticare l’attuale presidio. «Contestualmente alla realizzazione della nuova struttura in zona Ragnola, unica possibile già individuata dalla Regione e dal Comune, occorre in via prioritaria riorganizzare in tempi celeri il locale nosocomio – prosegue ancora Core – potenziandolo con assunzione di medici, infermieri e tecnici, reintegrando tutti i servizi che vi erano prima. In questa dinamica occorre potenziare la medicina del territorio assumendo medici di base, introducendo la telemedicina, attivando massicce campagne di prevenzione al fine di assicurare il benessere psico-fisico ai cittadini stessi. Questo consentirebbe ai pazienti di accedere in ospedale solo per patologie acute e ciò produrrebbe meno accessi al Pronto Soccorso e meno corsie intasate con notevole risparmio di denaro pubblico. Finalmente dal primo gennaio 2023 saranno operative le Aziende Sanitarie Territoriali che sanciranno la fine egocentrica delle Asur. Ciò permetterà una maggiore vicinanza della sanità al territorio e ai cittadini. In questa nuova fase occorre riorganizzare il servizio delle prenotazioni, per anni divenuto incubo dei cittadini, con tempi di attesa davvero incompatibili ai fini della prevenzione sanitaria».

 

 

Impossibile non ampliare il discorso al riassetto generale del territorio Piceno. «Sulla base di quanto evidenziato – conclude la missivasi fa presente la necessità di iniziare a discutere della Provincia Ascoli-San Benedetto (atti già avviati dalla passata amministrazione in data 20 ottobre 2020), per una migliore integrazione del territorio. Basta subalternità e penalizzazione per la città di San Benedetto».


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