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Differenziata, Elio Costantini a Spazzafumo: «Percentuale diminuita, i costi lievitano»

SAN BENEDETTO - Secondo il democrat, il sindaco non dovrebbe occuparsi della forma societaria di Picenambiente, ma delle reali urgenze che attanagliano il territorio rivierasco in materia di rifiuti
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Elio Costantini rimprovera al sindaco Spazzafumo la scarsa attenzione per il calo percentuale di differenziata a San Benedetto

 

di Giuseppe Di Marco

 

Le propaggini del Consiglio comunale di fine anno non si contano. A margine della riunione in emiciclo tenutasi ieri pomeriggio, il Pd chiede al sindaco Spazzafumo di imprimere una svolta nella gestione della raccolta differenziata, anziché impantanarsi nel dibattito sulla forma societaria della Picenambiente.

 

A dire la sua è Elio Costantini: il commissario del circolo nord muove la propria critica prendendo spunto dall’acceso confronto sulle partecipate andato in scena il 28 dicembre in Comune. «La natura societaria della Picenambiente – sostiene il democrat – come ormai prassi dà luogo al solito teatrino durante il Consiglio comunale che appassiona poco la comunità cittadina sanbenedettese mentre alimenta copiosamente le polemiche sulla stampa locale.

 

Nel mentre il sindaco Spazzafumo è sempre più solo nel contesto provinciale dove dopo le brutte figure fatte sulla Ciip e sulla sanità, è stato ovviamente abbandonato da tutti quei sindaci che avevano riposto una speranza di cambiamento nei confronti della sua figura». Tale situazione, dice il commissario, condurrebbe la città ad una sempre maggiore marginalità e subalternità nei confronti di Ascoli.

 

«Come noto – asserisce il commissario – Picenambiente è una società a partecipazione pubblica e non a controllo pubblico. La differenza sostanziale è legata al modello di gestione societario che ad oggi risulta avere una forte impronta manageriale, dinamica ed efficace soprattutto sul lato investimenti. La politica attraverso l’Ata dovrebbe pianificare nel lungo periodo la gestione dei rifiuti della provincia e dare corpo al piano d’ambito dei rifiuti facendo uscire il territorio da un’emergenza che in sette anni ha prodotto costi esorbitanti invece di abbandonarsi ad inutili discussioni sul modello di gestione che dovrebbe assumere la società.

 

Compito della politica è decidere dove realizzare una discarica di servizio utile a mettere in sicurezza un territorio che da anni subisce un carico ambientale senza precedenti e pianificare attraverso il piano d’ambito un biodigestore evitando di mendicare in tutta Italia un impianto che si prenda il nostro rifiuto organico».

 

Costantini quindi si appella al primo cittadino «affinché ripristini il vero senso della politica cui spetta il compito primario di prendere decisioni sul futuro ambientale del territorio riducendo le quantità di rifiuti prodotti e soprattutto i costi e non certo dibattere sul modello societario che deve assumere Picenambiente: ci sono urgenze maggiori che ricadono sulle tasche dei cittadini sui quali grava già il peso di una congiuntura economica penalizzante e sulla qualità della vita dei nostri territori».

 

Quali urgenze? «A San Benedetto – continua il dem – la percentuale di differenziata è diminuita determinando un aumento dei rifiuti da portare in discarica con conseguente lievitazione dei costi per i residenti. Quale è stata la risposta del sindaco Spazzafumo? In un primo tempo seguire le sirene del suo omologo ascolano per tutti gli appuntamenti relativi alle partecipate che si sono registrati negli ultimi mesi». Un indirizzo che però, dice Costantini, striderebbe con le necessità della città di San Benedetto «a cui Spazzafumo regala per queste festività una maggioranza lacerata su questioni dirimenti e un goffo tentativo di accontentare tutti con una delibera sulla questione Picenambiente. Una delibera che altro non fa che operare un rinvio sulla controversa questione».

 

Il giudizio è inequivocabile: «Bene hanno fatto bene i colleghi del sindaco rivierasco a disertare la riunione calendarizzata dallo stesso, perché non avrebbe dato al territorio le risposte concrete di cui necessita per il bene dell’ambiente e della comunità che lo vive».


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