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Convenzione Sanità picena-Aied, le puntualizzazioni di Area Vasta 5

ABORTO - Dopo la disdetta, le preoccupazioni dell'Associazione italiana per l'educazione demografica di Ascoli e l'intervento della consigliera regionale Casini (Pd), ecco cosa dice la Direzione di AV5
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Gli ospedali “Mazzoni” di Ascoli e “Madonna del Soccorso” di San Benedetto

 

Disdetta della convenzione con l’Aied. Pronta la replica della Direzione di Area Vasta 5 che puntualizza sulla continuità assistenziale degli ospedali di Ascoli e San Benedetto. Lo fa insieme alla Direzione medica di presidio e a quella del Dipartimento materno infantile.

 

“L’ospedale di San Benedetto è da sempre un punto di riferimento regionale per il servizio di IVG offerto a tutti le donne residenti nella nostra Provincia, nel rispetto totale della Legge 194. Infatti, da sempre viene offerta l’interruzione volontaria della gravidanza chirurgica entro i primi novanta giorni e, cosa rara in Italia, anche oltre il novantesimo giorno, quando ricorrono le circostanze descritte dalla Legge. Inoltre, da alcuni anni viene offerta anche l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica, ovvero utilizzando il farmaco (RU486) ed evitando così l’intervento chirurgico, nel rispetto del protocollo della Regione Marche, che ci ha visto selezionati come secondi nella regione, dopo solo Senigallia.

 

Negli ultimi cinque anni sono state fatte 340 interruzioni volontarie della gravidanza con metodo chirurgico e 80 interruzioni della gravidanza con metodo farmacologico, per un numero totale di interruzioni che supera i 400 casi. Il percorso che deve fare la paziente e che viene applicato a chi si rivolge al Servizio sanitario nazionale è ben descritto nella Legge 194: la paziente deve rivolgersi al consultorio familiare di riferimento e, senza appuntamento, viene immediatamente e gratuitamente presa in carico.

 

Vengono analizzate le possibili soluzioni ai problemi che rappresenta e, qualora non ci siano altre soluzioni, viene certificata la sua volontà di interrompere la gravidanza; trascorsi sette giorni da questa certificazione, posti dal legislatore per une eventuale ripensamento, la paziente può fare l’interruzione di gravidanza rivolgendosi alle strutture pubbliche accreditate, in un percorso completamente gratuito, garantito dalla Legge e nel rispetto della privacy. L’interruzione chirurgica, per chi si rivolge al pubblico è chiaramente eseguita in anestesia generale per evitare alla paziente, che ricordiamolo è una donna prima che paziente, sofferenza su sofferenza.

 

Per quanto invece concerne la convenzione pluriennale con l’Aied, per l’attività di IVG presso l’ospedale di Ascoli, e ai motivi che hanno portato alla sospensione del rapporto, si evidenzia che storicamente e per molti anni i medici ginecologici dipendenti dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli sono stati tutti obiettori, ovvero medici che hanno dichiarato di non voler eseguire interruzioni di gravidanza, situazione prevista e garantita dalla Legge, da qui sorse la necessità di fare una convenzione con il privato.

 

Da alcuni anni, però, nello stesso ospedale, hanno preso servizio alcuni ginecologi non obiettori, attualmente 4, disponibili a fare questo tipo di intervento. Dal mese di settembre 2022, dopo numerosi incontri, anche l’ospedale di Ascoli è in grado di offrire il servizio di interruzione volontaria di gravidanza esattamente come quello di San Benedetto: interruzioni entro il 90° giorno chirurgiche e farmacologiche ed interruzioni oltre il novantesimo giorno.

 

Da qui, non si comprende la reazione avverso una decisione che, senza intaccare minimamente l’offerta di un servizio sanitario, lo garantisce attraverso la struttura pubblica in maniera gratuita per le pazienti e senza oneri aggiuntivi per il bilancio dell’Area Vasta, che negli ultimi anni ha pagato per l’attività di professionisti esterni fino a 90.000 euro annui.

 

Inoltre, mentre la paziente che si rivolge al Consultorio inizia un percorso del tutto gratuito, chi si rivolge all’Aied inizia un iter con alcuni costi a proprio carico, per una serie di prestazioni senza le quali l’Aied stessa non emette il certificato indispensabile per poter fare l’intervento.

 

Infine, mentre le donne che si rivolgono al pubblico faranno il loro intervento chirurgico sotto anestesia, evitando dolore fisico, chi si rivolge all’Aied farà il proprio intervento chirurgico senza la presenza di un anestesista, da sveglie e coscienti.

 

Del tutto infondate sono, poi, le accuse di chiusura del servizio di interruzione di gravidanza in ospedale nel periodo estivo e festivo.

 

In conclusione, si ribadisce che, nei due ospedali pubblici della provincia di Ascoli, le interruzioni volontarie di gravidanza non solo vengono offerte a tutte le donne residenti nella nostra provincia, ma viene a loro offerta una prestazione in assoluta sicurezza, senza dolore e del tutto gratuita, nel pieno rispetto della Legge 194.

 

Ed un ringraziamento di ciò va a tutto il personale, medico e del comparto, di Ostetricia-Ginecologia, di Anestesia-Rianimazione e dei blocchi operatori, senza la cui fattiva collaborazione questo servizio non potrebbe essere offerto con tale elevata qualità”.

 

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