di Maria Nerina Galiè
Una mannaia, la disdetta della convenzione con l’Aied per le interruzioni di gravidanza nel Piceno, in vigore dal 1981.
Che sia un atto dovuto perché l’Asur Area Vasta 5 sta per scomparire e l’accordo dovrà essere sottoscritto con altro ente giuridico?
Ci crede poco Tiziana Antonucci, presidente della sezione ascolana dell’Associazione italiana per l’educazione demografica.
«La lettera ricevuta ieri (29 dicembre, ndr) – commenta Antonucci – mi ha lasciato senza parole, anche se era nell’aria. L’Area Vasta 5 ci ha ringraziato per la collaborazione ed ha precisato che il servizio, da ora in poi, sarà gestito al suo interno.
Nulla da dire, negli ospedali del Piceno ci sono 4 medici non obiettori, ai quali facciamo anche noi invii per aborti terapeutici.
C’è però da dire – continua la presidente dell’Aied di Ascoli – che noi raccogliamo anche richieste dal resto della regione, dove la legge 194 non trova piena e corretta applicazione».
Oltre al dispiacere personale dell’equipe che in 40 anni si è specializzata sulla tematica della salute riproduttiva, diventando fiore all’occhiello anche a livello internazionale (leggi qui), la Antonucci nutre un’altra preoccupazione: «Sarà il pubblico, in grado di elargire un servizio tanto delicato? La struttura sarà pronta per accompagnare e sostenere la donna nell’intero percorso?
L’ultima chiamata, di una donna disperata che ci ha chiesto aiuto risale a ieri: dal 2 dicembre cerca di contattare i consultori delle Marche. Non le ha risposto mai nessuno.
Ed il passare del tempo, dalla decisione, comporta conseguenze sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Di questo ne terranno conto, quando nelle Marche ci sono lunghe liste di attesa per l’aborto ed interventi rinviati perché i pochi medici non obiettori, magari, sono in ferie. Come del resto è accaduto».
La convenzione tra Area Vasta 5 e Aied non è stata rinnovata dal 2010. Ma per 12 anni l’associazione veniva autorizzata settimanalmente per le sedute. Poi la decisione di terminare il rapporto di collaborazione.
Durissima la reazione anche della consigliera regionale Anna Casini: «Scelta scellerata, non si può limitare l’applicazione della legge 194.
Dopo 42 anni, la direzione dell’ormai ex Area Vasta 5 ha disdetto la convenzione con l’Aied provinciale che permette di ricorrere alla interruzione volontaria della gravidanza in una struttura pubblica nei primi 90 giorni di gestazione.
È un fatto molto grave – tuona Casini – che purtroppo conferma la linea della destra nella nostra regione in merito ai diritti delle donne: quella di limitare l’applicazione della legge 194».
«L’Aied di Ascoli – continua la consigliera del Pd – non è solo un punto di riferimento per la nostra provincia ma anche per le donne di tutta la regione Marche e delle altre regioni che non trovavano assistenza presso le loro strutture locali, tanto da essere ormai un modello non solo in Italia. Recentemente importati testate giornalistiche e telegiornali di stati europei e non solo hanno dedicato spazio all’Aied di Ascoli Piceno e alla qualità delle prestazioni erogate per la salute delle donne».
«E’ necessario – conclude Anna Casini, pensando a scenari futuri – che il diritto all’interruzione di gravidanza venga garantito in tutta la Regione Marche, pensoso ad esempio alla provincia di Fermo.
Sono molto preoccupata da questa decisione che riduce i diritti delle donne è l’ennesimo “regalo” della destra ai cittadini e alle cittadine del Piceno e delle Marche. Un governo che limita le scelte mi fa paura».
Convenzione Sanità picena-Aied, le puntualizzazioni di Area Vasta 5
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