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Ospedale, Il M5s boccia sindaco e giunta: «Ci attendiamo un cambio di marcia o le dimissioni»

SAN BENEDETTO - Duro il giudizio dei pentastellati sull'operato dell'Amministrazione. Per il meetup rivierasco, la scelta migliore sarebbe il terreno individuato anni fa al confine fra San Benedetto e Monteprandone
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Le aree individuate per la realizzazione del nuovo ospedale

 

di Giuseppe Di Marco

 

Cala anche la mannaia del Movimento Cinque Stelle sul primo anno di Amministrazione Spazzafumo: i pentastellati prendono la questione dell’ospedale nuovo come caso emblematico degli errori commessi dalla coalizione di governo.

 

«L’argomento del giorno – scrive il meetup rivierasco – è certamente la scellerata decisione di votare per un ospedale in mezzo al traffico e all’inquinamento, disconoscendo ogni elementare logica di pianificazione».

 

I 5s fanno notare che per la scelta della location si debba rintracciare una superficie dalle caratteristiche ambientali consone allo scopo. «I nostri attuali amministratori scelgono invece di individuare un’area immersa nel traffico di 50.000 veicoli circolanti ogni giorno, a cui si aggiungerebbero i veicoli dei dipendenti, più quelli che attraversano la città per vari motivi. Di fatto, una posizione paragonabile, se non peggiorativa, a quella occupata attualmente dal “Madonna del Soccorso”, con l’aggravante del probabile spostamento in loco degli uffici Asur di Via Romagna: insomma, dalla padella alla brace».

 

Da sempre, invece, i pentastellati spingono perchè si adotti tutt’altra soluzione. «Eppure esistono già indicazioni plausibili su location più adatte: il Movimento Cinque Stelle già più di cinque anni fa ne indicava una – a seguito di approfondimenti geologico-idrogeomorfologici, ambientali, infrastrutturali – proprio ai confini tra San Benedetto e Monteprandone, in una zona collinare fuori dal caotico centro, con aria salubre essenziale per i ricoverati». Come noto, invece, la maggioranza ha da subito allontanato l’idea di realizzare l’ospedale al di fuori dei confini comunali.

 

Il giudizio finale lascia ben poco spazio ad interpretazioni. «Certo è che se l’attuale amministrazione non riesce nemmeno a fare una valutazione generale di questo genere, appare manifesta la totale incapacità di affrontare qualsiasi problematica più complessa. A poco più di dodici mesi dall’insediamento ci si aspetterebbe un primo bilancio del proprio operato. Ad oggi, esso appare decisamente negativo: cambio di marcia immediato o dimissioni in blocco: tertium non datur».


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