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Alessandro ed Emanuele Petrucci, un esempio di resilienza da Arquata del Tronto

LA CNA di Ascoli continua a stare al fianco delle imprese nella sfida della ricostruzione. I due fratelli, insieme alla madre Vittoria, portano avanti la tradizione familiare della "Petrucci Enzo Carni" giunta alla quarta generazione
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Alessandro e Emanuele Petrucci

 

A sei anni e mezzo di distanza dal sisma del 2016, le aree interne del Piceno continuano a fare i conti con una grave emergenza di natura abitativa, economica e sociale. Negli ultimi mesi, anche grazie al dialogo costante con cittadini e rappresentanti delle istituzioni portato avanti dalla Cna di Ascoli, il processo di ricostruzione dei territori feriti dal terremoto ha compiuto significativi passi avanti, ma è evidente come la rinascita della nostra montagna non possa prescindere dal contributo delle aziende e degli imprenditori, che nonostante sacrifici e rinunce, continuano a rappresentare un punto di riferimento per le comunità.

 

È il caso di Alessandro Petrucci, che insieme al fratello Emanuele e alla madre Vittoria porta avanti ad Arquata del Tronto un’autentica tradizione familiare, la “Petrucci Enzo Carni”, giunta ormai alla quarta generazione.

 

«Io e mio fratello siamo subentrati nel 2007 – racconta Alessandro – in seguito alla malattia di nostro padre. Entrambi abbiamo alle spalle un percorso di formazione universitaria: conoscevamo il mestiere, dato che d’estate e nel periodo natalizio abbiamo sempre dato una mano alla nostra famiglia, ma trovarsi catapultati a tempo pieno in questa attività non è stato certo semplice all’inizio».

Sulla scia del grande esempio paterno, i due fratelli arquatani non hanno poi impiegato molto tempo ad adattarsi alla nuova realtà professionale, confermandosi un punto di riferimento per qualità e professionalità nelle nostre aree interne. Purtroppo, però, dopo dieci anni di crescita costante, anche il progetto imprenditoriale di Alessandro ed Emanuele deve fare i conti con le profonde ferite del sisma del 2016.

 

«La scossa del 30 ottobre ha lesionato il nostro negozio di Trisungo costringendoci a trascorrere un intero anno senza lavorare. Siamo ripartiti da un terreno artigianale di nostra proprietà, portando avanti un percorso di delocalizzazione ed edificando un negozio con un laboratorio che abbiamo successivamente ampliato».

 

Nella nuova sede di Pescara del Tronto, a poca distanza dalla cittadella delle attività produttive realizzata con il contributo della Cn di Ascoli Piceno, Alessandro e suo fratello proseguono con successo un percorso imprenditoriale che affonda le radici nella grande tradizione dell’artigianato piceno, senza per questo rinunciare a guardare al futuro.

 

«Se da un lato il terremoto ha creato enormi disagi a noi e alla nostra comunità – spiega – dall’altro ha offerto una grande visibilità al nostro territorio. Il nostro merito è essere riusciti a cogliere gli aspetti positivi delle tragedie che ci hanno colpito, dal sisma all’emergenza sanitaria. In piena pandemia abbiamo inaugurato un servizio di spedizioni refrigerate, un’opportunità che non avremmo mai considerato e che oggi rappresenta una parte importante del nostro fatturato. D’altra parte, fare impresa comporta sacrifici sul piano personale ed economico ma porta con sé grandi soddisfazioni. Per me il segreto è non focalizzarsi solo sugli utili e continuare a investire con coraggio nella qualità, nell’attrezzatura e nei macchinari. Abbiamo un grande rapporto con l’Cna di Ascoli – conferma Alessandro – che con professionalità, competenza e disponibilità fornisce un supporto costante alla nostra attività in termini di assistenza, consulenza e servizi alle imprese».

 

Arianna Trillini, presidente Cna: «Dopo aver affrontato con coraggio le difficoltà legate al sisma, la famiglia Petrucci ha intrapreso con coraggio un progetto imprenditoriale all’insegna dell’innovazione. Un aspetto su cui, come associazione, crediamo fermamente per rilanciare l’economia del territorio».

 

Francesco Balloni, direttore Cna: «Alessandro e la sua famiglia rappresentano un autentico esempio di passione, attaccamento al territorio e amore per il proprio lavoro. Un’azienda che continua a offrire un prezioso servizio alla comunità di Arquata e a tutto il territorio».

 


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