Turismo, la Filcams Cgil chiede l’istituzione di un tavolo permanente

ASCOLI - Richiesta avanzata alle Istituzioni dalla segretaria generale Luana Agostini. Nel mirino le condizioni di lavoro nei bar, ristoranti e alberghi e la conseguente fuga di lavoratrici e lavoratori dal settore 
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La segretaria generale della Filcams Cgil della provincia di Ascoli, Luana Agostini, precisa alcuni aspetti in merito alle condizioni di lavoro nel settore del turismo come bar, ristoranti e alberghi.

 

Luana Agostini

«Assistiamo ad esternazioni di imprenditori del turismo che lamentano la propria difficoltà nell’ individuare personale disponibile ad essere assunto. Affermazioni – dice – che vengono motivate con una serie di ragioni, ma sempre viene sottaciuta quella che è la vera principale causa della fuga delle lavoratrici e dei lavoratori dal settore del turismo: le condizioni di lavoro deteriori a cui sono sottoposti i lavoratori nella nostra provincia,  in particolare nel settore dei bar, dei ristoranti e nel lavoro stagionale. E’ sicuramente vero che la pandemia ha segnato il punto di svolta, ma perché lì è venuto fuori il grande inganno nel quale sono stati tenuti per anni la maggior parte dei lavoratori del settore dei pubblici esercizi: assunzioni a 15 ore settimanali, per un lavoro anche di 50-55 ore alla settimana che hanno prodotto, durante la pandemia, una cassa integrazione  che a volte non arrivava alle duecento euro mensili , perché evidentemente rapportata alle ore di contributi versati all’Inps.

 

E sempre  da questo settore vengono indennità di disoccupazione risibili e pensioni misere – aggiunge – con lavoratrici e lavoratori che nel periodo pandemico, a volte anche in lacrime, sono venuti nelle nostre sedi a chiedere aiuto perché non avevano la possibilità di mettere un piatto in tavola per i loro figli. Dopo questa esperienza i proprietari di bar e ristoranti, che pure hanno fatto affari d’oro dopo la riapertura del settore, invece di pensare di regolarizzare le posizioni dei loro dipendenti hanno pensato di poter continuare come se nulla fosse accaduto, ma così non è stato per i lavoratori che hanno cercato e trovato altri impieghi in settori meglio remunerati.

 

Non torneranno indietro – prosegue la Agostini – non li avrete mai più alle vostre condizioni perché hanno finalmente trovato impieghi in cui è riconosciuta la dignità del loro lavoro e quelli che ancora non hanno trovato un impiego dignitoso preferiscono vivere modestamente piuttosto che tornare ad essere schiavi. Il progressivo degrado etico e morale di una gran parte della classe imprenditoriale del settore turismo, dove negli ultimi anni molti si sono anche improvvisati esercenti, ha prodotto una pletora di padroncini sedicenti imprenditori che perseguono il loro esclusivo profitto personale senza restituire nulla al territorio che utilizzano il costo del lavoro, l’elusione contributiva e delle tasse come unici strumenti per rendere competitive le loro imprese.

 

Lo dicono le numerosissime vertenze sindacali portate avanti dalla Filcams Cgil di Ascoli e dall’Ufficio vertenze della Cgil di Ascoli in questi anni. Lo dicono le lavoratrici e i lavoratori che entrano nelle nostre sedi ogni giorno. Lo dicono le centinaia di dimissioni che abbiamo fatto nelle nostre sedi anche ai lavoratori che erano dipendenti di chi si vanta di avere gruppi di lavoro inossidabili.

 

L’impiego massivo di lavoro grigio, sia per i lavoratori permanenti che per quelli stagionali, l’uso distorto dei contratti a chiamata, con l’apertura in chiaro solo di pochissime chiamate al mese, le assunzioni a poche ore settimanali a fronte di orari effettivi anche di 50-55 ore settimanali, nessun giorno di riposo da maggio a settembre: queste sono le reali condizioni a cui sono sottoposti i lavoratori del turismo.

 

In una provincia piccola come la nostra dove tutti si conoscono la tracotante narrazione degli imprenditori è facilmente confutabile, chiunque lo può verificare chiedendo alle lavoratrici e ai lavoratori dove sta la verità. E’ quindi necessario che l’Ispettorato del Lavoro e l’Inps svolgano in maniera più efficace il proprio ruolo di ispezione e di vigilanza. Alle Istituzioni, agli imprenditori del turismo, a Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, alle Confederazioni Cgil, Cisl e Uil, a Fisascat Cisl e Uiltucs chiediamo di lavorare insieme per modificare questo stato di cose che impoverisce il territorio e svilisce l’offerta turistica che invece potrebbe contribuire efficacemente allo sviluppo economico del territorio provinciale, viste le grandi potenzialità.

 

Non è più rinviabile un confronto su questi tema, pertanto come Filcams Cgil della provincia di Ascoli – conclude la segretaria generale – chiediamo alle Istituzioni di promuovere senza indugio la realizzazione di un tavolo permanente sul turismo per realizzare con tutti i portatori di interesse il progetto futuro dell’offerta turistica della provincia di Ascoli che veda come centrali ed imprescindibili la dignità e il valore del lavoro e delle lavoratrici e dei lavoratori».

 


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