di Giuseppe Di Marco
Il sottopasso di Via Mare si può rifare, a patto che si trovino le risorse per finanziare l’opera e che si stabilisca, in tempi brevi, quale sarebbe il suo costo.
Procede il percorso sinergico tra il Comune e Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), società capofila del polo infrastrutture del Gruppo FS Italiane, per la definizione dell’iter progettuale per la riqualificazione del sottopassaggio di via Mare. Nel pomeriggio di giovedì 16 febbraio, il sindaco Antonio Spazzafumo, il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Antonio Capriotti e il consigliere comunale Gino Micozzi hanno incontrato il direttore territoriale ingegner Emilio Convertino e i tecnici di Rfi per fare il punto sulla pianificazione dell’intervento.
L’incontro ha confermato l’intenzione delle parti di portare avanti uno sforzo coordinato finalizzato ad individuare linee di finanziamento adeguate a sostenere i costi per la riqualificazione dell’infrastruttura. Il confronto si è concluso con l’impegno assunto da entrambe le parti a svolgere le valutazioni necessarie a determinare con precisione l’ammontare delle risorse necessarie.
«All’incontro di oggi non ho potuto assistere per impegni personali – ha commentato l’onorevole Giorgio Fede (Movimento Cinque Stelle) – ma rappresenta il prosieguo delle attività portate avanti fino con Spazzafumo e il consigliere Micozzi. Non conosco l’esito dell’incontro ma ora è certo che bisognerà capire se c’è un progetto attuabile. Nei confronti precedenti si era detto di valutare soluzioni progettuali in base a spazi, ingombri e percorso, perché è da queste analisi che si stabilisce la natura dell’opera e la sua entità. Per quanto mi riguarda, potrò lavorare in commissione trasporti su un eventuale contratto di programma. Che cosa significa? Che Rfi è gestore delle reti ferroviarie e non può incrementare le spese sulla base di semplici richieste da parte del comune di turno. Se si aggiungono nuove opere bisogna coprirle finanziariamente, quindi in questo caso vedremo se sarà necessario passare per via parlamentare o se chiedere un aumento di risorse al governo».
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