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Porta Romana il quartiere dei dossi dissuasori, in Viale Treviri quelli della discordia

ASCOLI - Lungo una delle strade più trafficate della città, parallela di Via Oberdan dove spuntano numerosi e inutili, vennero realizzati alcuni anni fa per arginare corse notturne di auto e moto e incidenti a tutte le ore. Successivamente furono abbassati o rimossi. Ora la dissuasione funziona, ma anche potenziali situazioni di pericolo
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Uno dei dossi di Viale Treviri

 

di Andrea Ferretti

 

Viale Treviri è una delle strade più trafficate di Ascoli. Sul versante ovest segna l’entrata e l’uscita dalla città per chi è diretto o proviene dal centro. Un viale da sempre oggetto di polemiche ma anche attenzione da parte dell’Amministrazione comunale per quanto riguarda viabilità e sicurezza. Nulla rispetto all’adiacente Via Oberdan, a ridosso di Porta Gemina, che viene stranamente curata come una reliquia. Via Oberdan che presenta un numero esagerato di dossi – sei – considerando che si tratta di una strada percorsa quasi esclusivamente solo da chi abita lì e nella soprastante Via Mameli. Tanto che l’hanno ribattezzata “Via dei dossi”.

 

Ambulanza e Polizia Municipale intervenuti in uno dei tanti incidenti avvenuti in Viale Treviri

Viale Treviri un tempo era molto più trafficato di adesso e, di conseguenza, anche molto più pericoloso. Oltre ad auto, pullman e bus urbani, vi transitavano anche mezzi pesanti perché la superstrada non esisteva e tutto il traffico in entrata e uscita da Ascoli, sul versante occidentale, si riversava lì oppure sulla Circonvallazione. Negli anni Settanta Viale Treviri era un’autentica “superstrada”, una pista da corsa che ha fatto registrare una miriade di incidenti, a volte purtroppo anche mortali.

 

Viale Treviri ha continuato ad essere percorsa da “piloti” di auto e noto che, soprattutto nelle ore serali e notturne, sfrecciano pericolosamente mettendo a repentaglio altri automobilisti e pedoni che tentano di attraversare la strada.

 

Ecco allora che qualche anno fa l’Amministrazione comunale decise di ricorrere ai ripari realizzando alcuni dissuasori di velocità: i dossi in asfalto, nemici di chi ha il piede pesante sull’acceleratore.

 

Il dosso rattoppato

I dossi dovrebbero rispettare dei criteri. Il condizionale è d’obbligo perché molto spesso i criteri variano nelle teste di chi li progetta e di chi li realizza. Come avvenuto in molte altre zone di Ascoli, quei dossi nel giro di qualche anno sono stati ridotti (abbassati) o rimossi perché ritenuti – giustamente – pericolosi. Soprattutto per le ambulanze che trasportano persone alle quali quei sobbalzi vanno assolutamente evitati.

 

Dai residenti della zona in questi anni abbiamo ricevuto numerose segnalazioni per l’eccessiva velocità di auto e moto, e anche per la scarsa illuminazione. Nessuno si è però ancora preso la briga di segnalare l’attuale doppia funzione dei dossi presenti che dissuadono ma creano pure un pericolo. L’alternativa è procedere intorno ad improponibili 20 chilometri orari per evitare sbandamenti o danni a ruote e carrozzeria.

 

Si tratta di dossi che hanno bisogno come minimo di essere adeguati. Primo della lista quello posizionato davanti al distributore di carburante, rattoppato nel punto in cui si unisce al preesistente asfalto. Ma non basta.

 

Chi deve occuparsi di segnalare queste anomalie? Chi deve poi intervenire? Esiste una normativa, ma siccome siamo in Italia e non in Svezia, ecco che allora si incrociano regolamenti comunali, norme nazionali e norme europee. I dossi dissuasori su suolo pubblico – il caso di Viale Treviri – devono essere autorizzati dalla Polizia Municipale, quindi dal Comune. Vediamo cosa succederà.


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