I consiglieri Luciana Barlocci e Giorgio De Vecchis
di Giuseppe Di Marco
Sanità, minoranza all’attacco per la nomina di un direttore generale nella neonata Azienda Sanitaria Territoriale. Ad alzare la voce sono i consiglieri del gruppo misto Luciana Barlocci e Giorgio De Vecchis, che esortano il sindaco Antonio Spazzafumo a far sentire la propria voce a Palazzo Raffaello.
«Dalla nomina della commissaria nella Ast del Piceno stiamo assistendo solo al blocco di determine assunte dal precedente direttore generale – scrivono i due consiglieri di minoranza – ed a legittime clamorose contestazioni sindacali. I problemi sanitari degli utenti del “Madonna del Soccorso” sono passati in secondo piano rispetto il tanto atteso piano Marshall di ripresa sanitaria, diversamente la Regione ci ha consegnato un commissario. I dipendenti ci hanno rappresentato forte preoccupazione per il futuro della sanità pubblica e le cose sono peggiorate vertiginosamente , sull’onda di delibere bloccate. La barca Ast ora è alla deriva.
La precedente direzione di Area Vasta aveva iniziato un lavoro di profonda riorganizzazione pienamente condivisa dalla maggioranza assoluta della organizzazioni sindacali e che nonostante abbia dimostrato capacità di rilancio, dal 1° gennaio è stata sostituita da un commissariamento che sinora non ha che acuito conflitti e tensioni in azienda.
Il sindaco Spazzafumo batta un colpo, alzi la voce al commissario, alzi la voce in Regione, al presidente Acquaroli con cui ha da sempre dichiarato di avere ottimi rapporti al punto di ringraziarlo anche per presunti risultati di ordinaria amministrazione, non si adegui alla stagnazione, invochi la celere nomina di un direttore generale, si comporti da sindaco leader di una città capofila. Coinvolga gli altri sindaci del territorio.
Ascolti la commissione sanità che dovrebbe sovrintendere in quanto sindaco e pertanto responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio e da dove invece è sempre incomprensibilmente assente nonostante le continue sollecitazioni rimaste inascoltate ormai da 16 mesi di governo».
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