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Tirreno-Adriatico 2023 in archivio: lo spettacolo ha battuto vandalismi e proteste

SAN BENEDETTO - La Riviera delle Palme ha fatto il pieno in tutti i sensi con partecipanti, pubblico e dati Tv. La giornata clou era iniziata male con la scoperta degli ombrelloni che formavano la scritta "Il Piceno" dati alle fiamme (poi ripristinata grazie ai volontari del Quartiere Sant'Antonio). E' proseguita con le lamentele di cittadini distratti che, in una settimana, non hanno letto i cartelli di divieto di transito e sosta, e che non hanno potuto raggiungere in auto il ristorante del cuore
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La scritta “Il Piceno” con i nuovi ombrelloni che hanno sostituito quelli bruciati

 

di Andrea Ferretti

 

Chi ha bruciato gli ombrelloni che sulla spiaggia di San Benedetto formavano la scritta “Il Piceno” viene giustamente definito “cretino” dal presidente del Quartiere Sant’Antonio. Sono stati proprio i volontari di questo quartiere, infatti, a sistemare lì 72 nuovi ombrelloni a poche ore dalla conclusione della Tirreno-Adriatico di domenica 12 marzo.

 

In vista della tappa finale – non è la prima volta – la scritta è un benvenuto e una preziosa pubblicità non solo per la Riviera delle Palme ma per tutto la provincia di Ascoli. La corsa ha vissuto ancora una volta il suo clou a San Benedetto, ma ha anche coinvolto numerosi altri centri del Piceno, in primis il capoluogo con la tappa di giovedì 9 marzo che ha tagliato in due la città. Anche in quel caso i divieti di transito e di sosta sono stati rispettati, sebbene un pò a fatica. Nulla rispetto alle proteste che si sono scatenate a San Benedetto e Grottammare nella giornata clou.

 

In Riviera molti cittadini si sono lamentati di non aver potuto parcheggiare sabato sera la propria auto sotto casa, nel solito punto magari davanti la porta dell’abitazione, e di non averla potuta utilizzare domenica anche solo per fare il giro dell’isolato. Poi c’è chi si è lamentato perchè la corsa “ha impedito ai clienti di raggiungere i ristoranti” completando la frase, scritta su un cartello bene in vista per corridori e organizzatori, con un “grazie” e un “buona pedalata”.

 

Polemiche senza senso perchè il ristorante di cui non si può fare a meno poteva tranquillamente essere raggiunto a piedi, come hanno fatto in molti, al termine di una passeggiata ancor più piacevole vista la giornata decisamente primaverile. Le persone rimaste bloccate doo la spesa al centro commerciale? La prossima volta leggessero bene i cartelli, che a San Benedetto avevano invaso la città da una decina di giorni, o magari la prossima volta facciano la scorta di viveri il giorno pima. A molti, però, un dubbio è rimasto e riguarda il Lungomare. Perchè il divieto di sosta se un’auto restava lì parcheggiata dalle ore 5 alle 17 visto che la strada non faceva parte del percorso della corsa? Cosa sarebbe accaduto visto che sembrava di trovarsi ai tempi del lockdown o, tornando indietro di cinquant’anni, di quelli dell’austerity?

 

Il sindaco Antonio Spazzafumo

Il gesto degli ombrelloni bruciati è solo da condannare, ed ora si spera che le Forze dell’ordine di San Benedetto (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Capitaneria di Porto) siano in grado di dare un nome e un volto ai responsabili. Non sarà facile perchè i “Neroni” di turno hanno agito col favore delle tenebre e sicuramene travisati.

 

Nella folle corsa di chi la spara più grossa sui social, qualcuno ha fatto riferimento ad una forma di “gelosia”, ma è solo un’ipotesi perchè il Comune di San Benedetto aveva solo riproposto una bella idea, racchiudendo con quelle due parole lo spirito di una manifestazione sportiva famosa in tutto il mondo che non è solo sinonimo di San Benedetto ma di un territorio, il Piceno.

 

Cartello di protesta nell’acceso dibattito sui favorevoli e contrari all’evento che ha bloccato San Benedetto e Grottammare (foto da Gta Sun Beach)

Il sindaco Antonio Spazzafumo è andato su tutte le furie provando rabbia e tristezza. Per prima cosa ha chiesto di ripristinare la scritta. Nel frattempo a Fratelli d’Italia e Forza Italia non è sembrato vero di intervenire per dire la loro, ovviamente condannando il gesto. Sulla vicenda nessun altra forza politica o istituzione è comunque intervenuta.

 

Il sindaco dopo la corsa e le premiazioni è tornato sull’argomento ringraziando i volontari del Quartiere Sant’Antonio (il suo nome!) che hanno ripristinato “Il Piceno”. Scritta ben visibile, e ovviamente immortalata dalle telecamere della Rai piazzate sugli elicotteri, che ha fatto il giro del mondo.

 

Il Lungomare di San Benedetto

Volontari che sono stati ringraziati anche dal loro presidente Pietro Colucci: «Nel giro di poche ore hanno ripristinato la scritta “Il Piceno” che da due anni viene realizzata con gli ombrelloni lungo la spiaggia dello chalet “Da Federico”. L’atto vandalico della notte scorsa – aggiunge – dimostra  soltanto che, come diceva un grande scrittore italiano, la mamma dei cretini è sempre incinta. Compiere un’azione così va solo a nuocere all’immagine della intera comunità di San Benedetto, la più popolosa della provincia, naturale capofila, turistica e non solo, di quel Piceno riportato nella scritta composta sull’arenile a favore delle riprese aeree per la Tirreno Adriatico».

 

Dalle sue parole traspare un pizzico di sano campanilismo, ma ci sta. «Chi ha veramente a cuore San Benedetto non è chi compie gesti stupidi e inutili come quello di bruciare ombrelloni o distruggere deliberatamente il lavoro fatto da altri – prosegue – ma, al contrario, chi come i volontari del Quartiere Sant’Antonio presta il proprio servizio con spirito di gratuità per migliorare e valorizzare, nei limiti delle proprie forze, i luoghi in cui vive, o, come questa mattina, per rimediare alle idiozie di una minoranza di cretini».

 

Bruciati gli ombrelloni di benvenuto alla “Tirreno-Adriatico”: formavano la scritta “Il Piceno”, caccia ai piromani

Tirreno-Adriatico: tappa a Philipsen e 58esima edizione a Roglic nello spettacolo della Riviera delle Palme (Video e foto)

 


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