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Simone De Vecchis passa in minoranza

SAN BENEDETTO - A spingere il capogruppo di Rivoluzione Civica verso i banchi dell'opposizione sarebbero stati gli ultimi avvicendamenti in tema Ballarin
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Simone De Vecchis, capogruppo di Rivoluzione Civica

 

di Giuseppe Di Marco

 

Simone De Vecchis passa in minoranza. Il capogruppo di Rivoluzione Civica abbandona la coalizione che ha supportato sin dalla campagna elettorale per approdare ai banchi dell’opposizione. Una decisione prevedibile, ma per il momento inattesa: a spingere il membro di Azione sarebbero stati gli ultimi avvicendamenti in tema Ballarin.

 

Il passaggio in minoranza sarà ufficializzato in una conferenza stampa prevista per domani mattina. Già da tempo De Vecchis aveva maturato una posizione critica nei confronti dell’Amministrazione guidata da Antonio Spazzafumo, ma negli ultimi tempi lo stesso capogruppo di Rivoluzione Civica aveva preso le distanze dalla fronda più radicale di ex sostenitori, tra cui Giorgio De VecchisLuciana Barlocci, entrambi passati in minoranza.

 

Cosa ha fatto cambiare idea a De Vecchis? Il motivo sarebbe da ricercare negli ultimissimi avvicendamenti riguardanti l’iniziativa di restyling del Ballarin. Come noto, ieri mattina è giunto in Comune il progetto preliminare dell’architetto Guido Canali e, ieri sera, si è svolto un incontro di maggioranza per esaminarlo nei minimi dettagli. Quel che è successo nell’arco di 12 ore non è ancora ben chiaro, e presumibilmente verrà illustrato nel corso della conferenza stampa di domattina, con cui De Vecchis ufficializzerà il proprio passaggio in minoranza.

 

Certo è che i rapporti con l’attuale Amministrazione devono essersi definitivamente logorati proprio in questo lasso di tempo. Questioni di “metodo”, dicono le consuete voci di corridoio. Con questa svolta, la maggioranza a sostegno di Spazzafumo scende a 13 consiglieri. Al momento, infatti, la compagna di lista Silvia Laghi non rilascia dichiarazioni in merito e si riserva di dare comunicazione di propria sponte rispetto alla propria permanenza in maggioranza o, viceversa, al proprio trasferimento nell’altra parte dell’emiciclo.

 

Certo è che, se anche la Laghi decidesse di non continuare il proprio percorso a sostegno di Spazzafumo, l’Amministrazione cadrebbe, il Comune subirebbe il commissariamento e tornerebbe alle urne fra un anno.


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