Nuovo calendario piscatorio 2023 tra novità e conferme

PRESENTATO in Regione dall'assessore Andrea Antonini: «Frutto della concertazione con le Associazioni, presto una legge per la Pescaturismo. Rinascerà anche l'incubatoion di Arquata del Tronto»
...

Aprirà all’alba di domenica 26 marzo la pesca sportiva nelle acque interne regionali per chiudersi domenica 29 ottobre, in sostanziale continuità rispetto allo scorso anno ma anche con alcune importanti novità e l’introduzione di alcune restrizioni in ottica di tutela ambientale. Il calendario piscatorio 2023 è stato presentato questa mattina martedì 21 marzo ad Ancona, in Regione, dall’assessore alla pesca sportiva nelle acque interne, Andrea Antonini, che ha sottolineato come sia il frutto di una concertazione e di un lavoro comune con le Associazioni piscatorie e ambientaliste trovando sempre la sintesi sulle diverse proposte.

 

L’assessore Andrea Antonini

«Un’ottima collaborazione – ha detto – in favore di un’attività che non è solo sportiva ma possiamo considerare anche risorsa e strumento di valorizzazione dei territori interni in chiave socio-economica per rivitalizzare le aree interne che hanno bisogno di tornare alla normalità, specialmente quelle colpite dal sisma e dall’alluvione.  La pesca nelle acque interne si è caratterizzata ormai come una microeconomia locale che dobbiamo sostenere – ha proseguito – e la gestione intelligente della risorsa ittica diventa anche salvaguardia dei luoghi attraverso la presenza dei tanti pescatori marchigiani. Con le associazioni ci siamo confrontati su alcune difficoltà e abbiamo trovato una soluzione condivisa sulla possibilità di aumentare il numero dei prelievi e sulla lunghezza degli esemplari. Un piccolo passo avanti per cercare di soddisfare le richieste e trovare punti di equilibrio per la tutela delle acque e della risorsa ittica».

 

L’assessore Antonini ha poi annunciato una novità che sarà anche legislativa, l’intenzione cioè di modificare la legge sulla pesca sportiva orientandola, attraverso le proposte delle associazioni e le attività di ricerca delle Università, anche specificatamente ad attività turistica e di promozione delle bellissime zone montane. Da segnalare un’altra novità in materia di incubatoi per il ripopolamento delle trote delle specie autoctone (fario mediterranea): «L’incubatoio storico di Cantiano – ha spiegato l’assessore – come sappiamo ha subito un forte danneggiamento durante l’alluvione del settembre scorso e stiamo lavorando per ripristinare le parti danneggiate riportandolo alla funzionalità a pieno regime entro l’anno. Accanto a questo impianto, verrà affiancato un altro incubatoio – quello di Arquata del Tronto – che era già in funzione prima della tragedia che ha colpito questo Comune e che vogliamo riportare alla piena operatività.  Due percorsi avviati per andare di pari passo con le richieste per un aumento dell’allevamento delle trote nelle Marche».

 

I rappresentanti delle Associazioni piscatorie e ambientaliste hanno sottolineato la disponibilità della Regione ad accogliere le esigenze e a trovare soluzioni condivise evidenziando il ruolo del pescatore “ sentinella” dei torrenti e apprezzando inoltre la volontà da parte dell’assessorato regionale di sostenere fattivamente questa attività sportiva che contribuisce alla vivificazione delle aree interne e al mantenimento in vita di alcune piccole attività dell’indotto.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X