di Andrea Ferretti
Ricordate una settimana fa i due napoletani arrestati, e poi posti ai domiciliari, per la truffa ai danni di una 78enne di Ascoli alla quale avevano sottratto denaro e gioielli spacciandosi al telefono prima per il figlio in grossa difficoltà a causa del pagamento di alcune multe, poi per il direttore dell’Ufficio Postale, infine per un impiegato delle Poste che si è presentato a domicilio per “ritirare” il bottino?
Ebbene i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Ascoli, con azione in fotocopia, in seguito ad una truffa in fotocopia, hanno acciuffato due persone – sulle quali la Procura di Cassino non aggiunge altro – con la collaborazione della Polizia Autostradale di quella città in provincia di Frosinone, la zona dove sono stati intercettati, fermati e ammanettati.
Anche in questo caso la truffa è stata perpetrata ad Ascoli dove i poliziotti si sono messi subito in azione, insieme ai Carabinieri. Poi l’intercettazione dell’auto lungo l’autostrada a parecchi chilometri di distanza dal capoluogo piceno, che i malviventi stavano percorrendo per far rientro alla base: nel Lazio o, molto più probabilmente, in Campania.
La speranza, almeno quella, è che non si tratti della stessa coppia arrestata pochi giorni prima per la truffa analoga. Due persone che potrebbero essere evase dai domiciliari – una dinamica sempre più frequente – per tornare a colpire nella stessa città, cioè Ascoli. Ladri/truffatori pendolari? Dov’è la novità?
Dal cofano motore dell’auto su cui viaggiavano è spuntata una busta contenente monili in oro e denaro contante per 11.830 euro, ovviamente sequestrata dalla Polizia.
Il modus operandi dei truffatori, uno dei più diffusi, era stato lo stesso: il familiare in difficoltà che aveva urgente bisogno di soldi e il finto dipendente delle Poste che si materializza alla porta di casa per ritirare quello che in pochi secondi si trasforma da risparmi di una vita a bottino.
I due arrestati, stessa sorte dell’altra coppia, sono stati posti ai domiciliari.
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