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Truffa ai danni di un anziano di San Benedetto: arrestato uno dei presunti responsabili

SI TRATTA di un 23enne di Napoli, ora ai domiciliari. Le complesse indagini, coordinate dalla Procura di Ascoli, sono scattate a seguito della denuncia. A chiudere il cerchio è stata la squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato rivierasco, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura picena e con il Commissariato Arenella del capoluogo campano. Si cerca il complice
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Il Commissariato di Pubblica Sicurezza di San Benedetto

 

Un 23enne, residente a Napoli, è stato arrestato – ed ora si trova ai domiciliari – per truffa aggravata ai danni di un uomo di 82 anni di San Benedetto.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Ascoli, è partita a seguito della denuncia della vittima.

Ad occuparsene è stata la squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di San Benedetto.

 

L’arresto, avvenuto alle prime ore di ieri, 6 giugno, è stato effettuato dagli agenti del Commissariato rivierasco, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Ascoli e del Commissariato Arenella di Napoli.

 

I FATTI – I fatti di cui il 23enne è ritenuto responsabile risalgono al 9 marzo scorso, quando l’82enne ha ricevuto una telefonata sulla linea fissa della propria abitazione.

Lo sconosciuto interlocutore, qualificatosi come avvocato, aveva raccontato all’anziano che il figlio aveva avuto un grave incidente stradale, a seguito del quale era stato condotto e trattenuto in una non meglio precisata caserma delle forze dell’ordine, dalla quale sarebbe stato rilasciato solo dopo aver pagato la cifra di 4.000 euro per non meglio indicate spese di giustizia.

L’anziano, preso dal panico, ritenendo attendibile il racconto dello sconosciuto anche in virtù dell’esattezza del nominativo del figlio, pur non disponendo della cifra richiesta, si è reso disponibile a pagare, racimolando circa 100 grammi di oro di famiglia.

Dopo aver conquistato la fiducia della vittima, il sedicente avvocato ha inviato un suo incaricato a ritirare l’oro, un ragazzo di una ventina d’anni che dopo pochi minuti è andato a casa dell’anziano per prendere l’oro.

 

Solo qualche ora dopo, contattato il figlio, l’anziano ha realizzato di essere stato truffato ed ha denunciato l’accaduto.

 

L’INDAGINE – Sulla scorta del racconto della vittima, il personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di San Benedetto ha intrapreso una serie di accertamenti, acquisendo il filmato estrapolato dal sistema video di un’abitazione attigua.

Le immagini – migliorate con l’ausilio di personale del locale posto di polizia Scientifica – hanno permesso di individuare modello e i primi 5 caratteri della targa di una piccola auto in transito, pochi istanti prima del ritiro dell’oro da parte dell’incaricato, rendendo possibile risalire alla targa dell’autovettura, in uso ad una coppia di giovani a bordo, e che questa era stata noleggiata a Caserta il 2 marzo 2023 da un prestanome, un 48enne del posto.

L’auto – tutto si è scoperto grazie anche alla collaborazione della Squadra Mobile di Caserta – era poi stata riconsegnata due settimane dopo da un giovane, dai tratti somatici corrispondenti a quelli indicati dall’anziano in sede di denuncia.

 

Incrociando alcuni dati derivanti dai controlli su strada, gli inquirenti sono risaliti alle generalità di uno degli occupanti, risultato essere un giovane originario di Napoli, gravato da precedenti specifici, già fotosegnalato in occasione di precedenti reati.

 

Il giovane è stato riconosciuto dalla vittima della truffa, come la persona che gli aveva preso oro e soldi, attraverso la comparazione di fotografie di pregiudicati della stessa età e dalle caratteristiche somatiche simili.

 

L’esito degli accertamenti sono stati sottoposti al Sostituto Procuratore della Repubblica di Ascoli che ha chiesto ed ottenuto dal Gip un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico del giovane indagato.

 

L’ARRESTO – Ieri è stata data esecuzione alla misura cautelare, rintracciando il 23enne  in un quartiere periferico di Napoli e sopponendolo agli arresti domiciliari nella propria abitazione, dove dovrà restare a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, con prescrizioni di non allontanarsi e di non comunicare con persone diverse dai familiari conviventi.

 

IL FINTO AVVOCATO – Per risalire allo sconosciuto (il finto avvocato appunto) che aveva telefonato a casa dell’82enne, innescando l’inganno, sono stati analizzati i tabulati telefonici: era stata utilizzata un’utenza mobile, intestata ad un cittadino di nazionalità straniera residente in Piemonte, ma di fatto irreperibile.

La telefonata era stata fatta dall’area urbana di Napoli ed il numero in questione, era stato utilizzato solo ed esclusivamente nella mattinata del 9 marzo.

Sono tutt’ora in fase di identificazione i complici, tra cui – appunto –  il finto avvocato.

 


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