Truffa aggravata ai danni dello Stato è l’ipotesi di reato formulata per sette persone, vertici e dipendenti di una Cooperativa che attestava falsamente la presenza di migranti nei Cas per intascare dalla Prefettura il corrispettivo collegato all’accoglienza dei singoli ospiti stranieri.
A conclusione di un’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, la Polizia ha eseguito l’ordinanza di applicazione di tre misure cautelari personali dell’interdizione temporanea di contrattare con la Pubblica Amministrazione per la durata di dieci mesi a carico di tre dei sette indagati per “truffa aggravata in danno dello Stato”, commessa in concorso. Contestualmente è stata eseguita la misura cautelare reale del sequestro preventivo di cinque immobili di Ancona, adibiti a centri Cas, nonché i relativi beni mobili in essi contenuti.
L’indagine, avviata nel 2021, aveva visto coinvolti sia i vertici che di alcuni dipendenti di una Cooperativa Onlus che si occupa prevalentemente dell’accoglienza dei migranti nell’ambito di contratti di appalto e convenzioni stipulate con diverse Prefetture, tra le quali quella di Ancona, svolgendo quindi la propria attività nei territori delle Prefetture interessate.
L’attività investigativa ha fatto emergere che il rappresentante legale e presidente del Consiglio di Amministrazione della società, in concorso con il vice presidente del Consiglio di Amministrazione e consigliere, insieme ad altri cinque dipendenti indagati nella stessa vicenda giudiziaria, con artifizi e raggiri consistiti nella falsa attestazione in appositi registri della presenza degli ospiti stranieri presso i Centri di Accoglienza di Ancona gestiti dalla Cooperativa, inducevano in errore i funzionari della Prefettura di Ancona, così ottenendo l’indebito pagamento da parte dell’ente della somma pari ad 29,52 euro al giorno per ogni ospite segnalato come falsamente presente.
I controlli della Prefettura e le perquisizioni eseguite dalla Squadra Mobile, su delega della Procura di Ancona, nelle sedi della Cooperativa, hanno permesso di rinvenire e sequestrare numeroso materiale probatorio che andava a suffragare quanto già emerso nelle precedenti fasi dell’indagine.
Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ancona, accogliendo quanto richiesto dalla Procura, emetteva ordinanza di applicazione delle misure cautelari personali e reali. Mercoledì poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno raggiunto le residenze di tre dei sette indagati ai quali è stato notificato il dispositivo.
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