Relluce, in contemporanea: convegno per presentare il nuovo impianto e Sit in dei sindaci che non sono d’accordo

ASCOLI - Entrambe le iniziative sono in programma per sabato 17 giugno, alle ore 10,30 a Palazzo dei Capitani. Promotori della protesta sono i primi cittadini di Appignano e Castel di Lama Qui i motivi del dissenso di Sara Moreschini e Mauro Bochicchio e la variante adottata dall'Arengo, per l'ottenimento dell'autorizzazione alla realizzazione della struttura
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L’area della discarica di Relluce

 

 

di Maria Nerina Galiè

 

E’ dell’8 giugno l’atto che mancava per la realizzazione dell’Impianto di “trattamento anaerobico per la produzione di biometano ed ammendante organico in località Relluce”, nell’area di proprietà della società Ascoli Servizi Comunali srl, e cioè l’avviso di deposito della variante al Piano di Zonizzazione Acustica comunale, adottata dal Comune di Ascoli il 18 maggio (sotto la delibera).

 

Sabato 17 giugno l’Arengo ha organizzato una iniziativa per presentare il progetto, ed alla quale prenderanno parte, oltre al sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, anche l’onorevole Lucia Albano, il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli, l’assessore regionale Stefano Aguzzi e rappresentanti del Ministero dell’Ambiente.

 

Progetto però che fa paura ai sindaci dei Comuni confinanti con l’area destinata all’impianto, che pure ricade in territorio ascolano come esplicita la delibera.

 

In prima linea, nel contrastare la scelta, ci sono i primi cittadini di Appingnano e Castel di Lama, Sara Moreschini e Mauro Bochicchio, che si sono fatti promotori di un’altra iniziativa, di protesta, lo stesso giorno alla stessa ora: alle ore 10,30 a Palazzo dei Capitani, in Piazza del Popolo ad Ascoli (il convegno nella Sala della Vittoria e, fuori, il Sit in). 

 

«Noi – affermano – non siamo d’accordo con la realizzazione di impianti sovradimensionati (“l’impianto pertanto prevede di trattare 40.000 tonnellate l’anno di frazione organica”, ndr) rispetto alle esigenze del nostro territorio e che per funzionare saranno costretti ad importare rifiuti da altre parti d’Italia.

 

Sara Moreschini e Mauro Bochicchio

Auspichiamo che dopo oltre trent’anni di servizio al territorio ascolano sia giunto il tempo in cui Relluce veda una diminuzione dei carichi ambientali in quanto nessun luogo può essere dedito alla gestione dei rifiuti “per sempre” così come vorrebbe il Comune di Ascoli, tra l’altro con costi altissimi per l’ambiente e con tariffe alte di mercato e non a favore per le tasche dei cittadini.

Insieme (Comune di Castel di Lama e di Appignano, ndr) abbiamo deciso di organizzare un Sit in di protesta, con tanto di permesso chiesto alla Questura».

 

LA VARIANTE  – “L’adeguamento – recita la delibera comunale del 18 maggio – si è reso necessario per una modifica agli strumenti urbanistici per l’approvazione del progetto di realizzazione dell’impianto di trattamento anaerobico della Forsu per la produzione di biometano ed ammendante organico.

L’area, di proprietà della Ascoli Servizi Comunali srl, con il cambio di destinazione conseguente al rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale dell’impianto, ha reso necessario proporre una modifica alla classificazione della zonizzazione acustica della zona interessata dall’intervento autorizzato.

La zona oggetto del nuovo intervento era classificata, infatti, una parte in III classe (aree di tipo misto) ed una parte in II classe (aree prevalentemente residenziali).

In base, quindi, alla nuova perimetrazione dell’area da destinare all’impianto e la realizzazione del confine dell’impianto stesso, si rende necessario modificare la classificazione acustica di alcune aree, in modo che l’area del nuovo impianto ricada completamente in classe IV (area di intensa attività umana)

L’area che viene interessata dal cambio di classificazione è di tipo rurale; pertanto, la modifica non va ad incidere su zone in cui la quiete sonica è necessariamente una prerogativa, nelle vicinanze, inoltre, non sono presenti zone di classe I.

La variante proposta è di tipo puntuale, conseguente all’ottenimento del titolo autorizzativo Paur, non comporta alcuna altra variazione, se non quella prevista in progetto.

Visto che la modifica per l’adeguamento del Piano di Zonizzazione ha comportato la variazione di un’area confinata e di piccola estensione e visto che tale area non è ubicata al confine con altri Comuni, ma si trova totalmente all’interno del territorio comunale di Ascoli Piceno, in accordo con quanto previsto dalla legge, l’atto di classificazione dovrà essere trasmesso all’Arpam per l’espressione del rispettivo parere”.

 


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