Grottammare, “Spighe Verdi” dal 2017: solo 72 in tutta Italia

L'UFFICIALITA' della conferma, come Comune che sa gestire il territorio in modo virtuoso. Sindaco e assessore: «Ci permette di ricordare le origini della nostra città che, sul binomio terra e territorio, ha potuto costruire le basi della propria economia attuale, legata al vivaismo e al turismo»
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Grottammare mantiene il passo e si conferma tra le poche località italiane certificate dalle Spighe Verdi Fee.
E’ arrivata l’ufficialità dell’assegnazione del riconoscimento, destinato ai  Comuni che sanno gestire il territorio in modo virtuoso.

Solo 72 in tutta la penisola.

“Spiga Verde” dal 2017, Grottammare condivide il titolo dell’edizione 2023 con altre 7 località marchigiane.

 

«Importante risultato – commentano il sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi e l’assessore comunale alla Sostenibilità ambientale Alessandra Bioccache testimonia la bontà del percorso di valorizzazione e di attenzione allo sviluppo sostenibile del territorio.

Un percorso fondato sul coinvolgimento e la partecipazione attiva della nostra comunità e delle imprese locali, in particolar modo quelle agricole. Il programma Spighe Verdi, infatti, ci permette di ricordare le origini della nostra città che, sul binomio terra e territorio, ha potuto costruire le basi della propria economia attuale, legata al vivaismo e al turismo.

Per questo risultato così importante e non scontato, ringraziamo il personale del nostro ufficio Ambiente per il lavoro svolto nella fase di raccolta ed elaborazione dei dati essenziali per poter concorrere».

 

La certificazione Spighe Verdi nasce nel 2016. La candidatura dei Comuni è volontaria e gratuita e viene valutata da una commissione di valutazione nazionale che riunisce esperti provenienti da diversi enti pubblici e privati. I criteri di valutazione di ciascuna candidatura, riguardanti le tematiche della sostenibilità, sono periodicamente aggiornati, con l’obiettivo di garantire un programma sempre adeguato alle normative e alle politiche nazionali e globali sullo sviluppo sostenibile.

 

Tra gli indicatori che vengono presi in considerazione ci sono partecipazione pubblica, l’educazione allo sviluppo sostenibile, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, la qualità dell’offerta turistica, l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche (eventualmente presenti) e del paesaggio, la cura dell’arredo urbano, l’accessibilità per tutti senza limitazioni.

 


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