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Emergenza casa, Daniele Primavera: «In due anni non è stato programmato un solo alloggio popolare»

SAN BENEDETTO - Lo spaccato offerto dall'Unione Inquilini San Benedetto è ben poco confortante: «Il caro affitti e l'abuso del contratto transitorio contribuiscono a creare un contesto in cui la famiglia monoreddito si trova in grande difficoltà»
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Daniele Primavera, referente di Unione Inquilini San Benedetto

 

di Giuseppe Di Marco

 

Quanto è grave l’emergenza casa a San Benedetto? Mentre la Riviera si fregia dei propri successi in ambito turistico, sarebbe opportuno riflettere sulle vistose crepe che attraversano i muri portanti della comunità. Uno spaccato, in tal senso, ci viene offerto da Daniele Primavera, in veste di referente dell’Unione Inquilini San Benedetto.

 

«La crisi abitativa, a San Benedetto, si è aggravata sotto molteplici aspetti – dichiara Primavera – Uno di quelli più problematici è il numero di assegnazioni di alloggi popolari, che nell’ultimo periodo è quasi nullo. A monte di questo dato sta l’indisponibilità di case all’interno del territorio comunale, e devo dire che, nonostante il rapporto formalmente positivo con il comune, l’Amministrazione negli ultimi due anni non ha fatto quasi nulla dal punto di vista pratico».

 

Cosa fare, nel concreto? «In Riviera bisogna pianificare la realizzazione di 200 alloggi – prosegue il referente del sindacato – tanti quanti sono i nuclei familiari in graduatoria e tuttora in attesa di assegnazione. Invece finora non ne è stato pianificato neanche uno, e questo vuol dire che per gli anni a venire gran parte delle famiglie non avrà molta speranza di ottenere una casa».

 

Il contesto economico e normativo, di per sé, appare difficile da sanare. «A San Benedetto – nota Primavera – un appartamento da 50-60 metri quadri viene affittato mediamente a 600 euro al mese, e parliamo di case adeguate al massimo per una coppia con figlio unico. La soglia minima si è innalzata di almeno 100 euro nell’ultimo periodo, e ad esserne colpito è specialmente il nucleo monoreddito. Altro problema è l’abuso dell’affitto transitorio – da 1 a 18 mesi, nda – Questa tipologia di contratto infatti è permessa solo se sussistono determinate esigenze, come nel caso di studenti o contratti a termine. Quindi è bene che non se ne faccia un uso improprio, o a rigor di legge può mettere in difficoltà lo stesso proprietario dell’immobile. Poi c’è la questione del contributo all’affitto, che a quanto pare non verrà più erogato: purtroppo in questo caso i Comuni possono fare ben poco, al limite possono stanziare una somma simile ma ridurre fortemente la platea di beneficiari».

 

L’arma degli enti locali, quindi, è l’individuazione di nuovi lotti da destinare all’edilizia sociale. «Ascoli, ultimamente, ha messo a disposizione 40 alloggi nuovi – conclude Primavera – noi invece ancora attendiamo che vengano consegnati appartamenti programmati 20 anni fa. L’Amministrazione ha davanti a sé altri tre anni: si attivi per pianificare nuove soluzioni abitative».


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